Gesù chi sei?
1 febbraio 2015
IV domenica TO
Dt
18,15-20 ; Sal 94(95) ; 1Cor 7,32-35
In
questa 4^ domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di
Dio ci mostra la vera essenza di Gesù.
Quante
volte mi sento dire: ma Gesù non può essere veramente Dio, è stato un grande
uomo, uno dei più grandi profeti, ma non è Dio. È ciò che chi non è Cristiano
pensa, lo pensano gli ebrei, i mussulmani, i testimoni di Geova, ma non
possiamo pensarlo noi. La Parola di questa settimana ci introduce in questa
riflessione.
Abbiamo
già detto la scorsa settimana che siamo all’inizio del vangelo di Marco, siamo
ancora nel primo capitolo e già Marco vuole mettere in chiaro le cose: di chi
ascolta Gesù parlare dice “erano stupiti
del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e
non come gli scribi”. Sono parole pesanti. Per comprenderle pensate che gli
scribi erano la massima autorità a riguardo della parola di Dio, erano i grandi
teologi del tempo di Gesù. Difronte alle parole di Gesù, passano in secondo
piano. L’autore sembra quasi dire che questi parlano per frasi fatte, per
tentativi o perché ripetono cose dette da sempre, Gesù invece parla e sa cosa
dice, Gesù rende viva la parola che le scritture avevano conservato per lungo
tempo. Chi lo scolta riconosce in lui la realizzazione di quella profezia che
abbiamo sentito nella prima lettura: “Io
susciterò un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie
parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò.”
Ebbene
ciò che si realizza in Gesù è molto più di questo. Come prosegue il brano di
vangelo appena proclamato? Con il primo esorcismo. Gesù non è un semplice
profeta che parla in nome di Dio, anche le sue azioni testimoniano le sue
parole. Avete ascoltato le parole che i demoni rivolgono a Gesù? “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a
rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. Il detentore del male sa
bene chi ha di fronte, mai nessuno nella storia della salvezza si era mai
rivolto in questo modo ad un profeta. Gesù è ben più forte di un profeta, in
lui la creazione ritrova vigore. Gesù è la Parola che ridona la vita: “Gesù gli ordinò:«Taci esci da lui!».
E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.” Lo
stupore è tanto per chi assiste alla scena, si tratta di “un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti
impuri e gli obbediscono!”.
Ma
noi facciamo fatica a credere in tutto questo, siamo convinti che parlare di
diavolo e di possessione sia una cosa da lasciare in un passato ormai remoto. È
questo il vero male della nostra società. Non crediamo che le forze del male
possano venire a noi e utilizzarci a nostro piacimento, diamo colpa a tutto e a
tutti e non ci preoccupiamo di salvare noi stessi dallo stesso destino di
perdizione. Il nome di Gesù, lo abbiamo visto nel Vangelo, fa paura anche ai
demoni, la sua potenza è qualcosa che facciamo fatica a comprendere eppure
sarebbe la nostra salvezza. Ripetere il nome di Gesù Cristo è la più semplice
ed efficace delle preghiere. Gesù è la Parola che ha creato l’universo e che tuttora
tenta di agire per portare a termine questo suo lavoro; glielo permettiamo?
Ciò
che tenta di dirci Paolo in questo breve estratto dalla sua lettera ai Corinzi
non è di non sposarci e di donarci tutti al celibato ma quello di preoccuparci
principalmente delle cose del Signore per non restare vittime delle tentazioni.
Signore
Gesù, aiutaci a ricentrare tutto il nostro essere in te, nella tua Parola, nel
tuo amore. Aiutaci a riconoscerti il centro della nostra esistenza. Aiutaci a
riconoscerti il Dio della nostra vita.
Spirito
santo sostienici nelle tentazioni della vita, fa che il mondo non ci distolga
dal tuo Amore e che ogni nostra decisione possa essere ispirata solo da Te.
Padre
creatore, tu fai bene ogni cosa ma a volte noi ci lasciamo trascinare dalle tue
creature e le mettiamo al tuo posto. Aiutaci a guardare oltre, aiutaci a vedere
l’origine di tutto ciò che ci sta attorno e fa che possiamo comprendere che tu
sei più potente di ogni tua creatura.
Amen.
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