Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
11 gennaio 2015
Battesimo del Signore
Is
55,1-11 ; Is 12,2.4-6 ; 1Gv 5,1-9 ; Mc 1,7-11
Con
questa domenica, Pasqua della settimana, si conclude il tempo di Natale.
Quest’oggi facciamo memoria del Battesimo di Gesù, un evento che si inscrive
tra i fatti epifanici di Dio.
Qualcuno
potrebbe chiedersi come mai, già oggi, a così pochi giorni dalla nascita di
Gesù facciamo il ricordo del suo battesimo. Non abbiamo ancora fatto memoria
della presentazione di Gesù al tempio, che sarà il 2 febbraio, e già lo vediamo
adulto nel Giordano che riceve il battesimo, e tutto questo all’interno di quel
tempo che siamo abituati riconoscere come il tempo della nascita di Gesù.
È
l’epifania di Dio. La liturgia non conosce il tempo cronologico, per la
liturgia tutto il tempo è l’eternità di Dio. Per fare un esempio: siamo tutto
convinti che nell’epifania festeggiamo l’arrivo dei magi a Betlemme. Questo è
vero ma è anche falso. Nell’inno ai vespri che in questi giorni abbiamo cantato,
infatti, si dice che stiamo celebrando “il
giorno in cui i magi vanno a Betlem”, il giorno in cui “il figlio dell’altissimo s’immerge nel
Giordano” e il giorno in cui a Cana l’acqua si trasforma in vino. Non è un
qualcosa di cronologico ma è la manifestazione di Dio agli uomini.
Cosa
ci dice quindi di Dio la ricorrenza di oggi? Come ci si manifesta Dio durante
il battesimo di Gesù?
Se
siete stati attenti e siete positivamente critici nei confronti di ciò che
ascoltate, nel Vangelo che abbiamo appena proclamato non vi sarà potuta
scappare un’assurdità: quale bisogno c’era che lo Spirito di Dio scendesse su
Gesù? Forse che Gesù non fosse completamente Dio sino al momento del battesimo?
Non posso crederlo. Gesù è Figlio di Dio sin dall’inizio dell’eternità, ovvero
da sempre. Perché il Padre sente il bisogno di dire “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”?
Tutto
ciò è raccontato per me e per te che oggi ascolti queste parole.
Oggi
ci viene insegnato il senso del nostro battesimo, un battesimo di acqua e di
sangue, il sangue di Cristo, quel sangue che viene sparso sulla croce, quel
sangue annunciato dai profeti e realizzato in Cristo Gesù.
Oggi
ci viene insegnato come col battesimo noi siamo inseriti nel mistero di Amore
di Dio, quell’Amore descritto mirabilmente da Giovanni nella sua lettera, quell’Amore
testimoniato dallo Spirito in ognuno di noi.
Oggi
ci viene insegnato che col battesimo siamo entrati a far parte del meraviglioso
progetto di Dio per l’universo intero, un progetto di pace, un progetto in cui
la Verità trionferà, un progetto in cui l’uomo potrà veramente sentirsi a casa
nella Casa di Dio.
Lo
ricordate il giorno del vostro battesimo? Quante volte il papa ha insistito
sull’importanza di questo giorno! Chiedetelo ai vostri genitori, ai vostri
parenti, chiedete qual è il giorno del vostro battesimo; è il giorno più
importante della nostra vita, da quel giorno siamo incorporati al corpo di
Cristo. Però questo significa che dobbiamo accettare anche un altro battesimo
se lo vogliamo, quello di sangue. Non significa che dobbiamo necessariamente
farci uccidere in nome della nostra fede, per qualcuno purtroppo significa anche
questo, ma per noi qui oggi significa avere il coraggio di Amare. Amare tutto e
tutti. Perché Dio è Amore e i suoi figli non possono essere altro che Amore.
Certo questo significa andare incontro a qualche fatica, a qualche dolore ma,
per usare le parole di Giovanni, “Chiunque
è generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo:
la nostra fede”.
La
nostra fede cari amici.
Signore
Gesù, noi abbiamo fede, siamo stati battezzati, andiamo a messa tutte le
domeniche, ascoltiamo la tua Parola, parliamo di te ai nostri figli che abbiamo
fatto battezzare, li mandiamo alla catechesi, e tante altre cose, ma tu Signore
aumenta la mia povera fede perché con le mie semplici azioni possa contribuire
alla tua vittoria nel mondo.
Amen
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