In cammino verso la Verità

6 gennaio 2017
Epifania del Signore
Is 60,1-7 ; Sal 71(72) ; Ef 3,2-3a.5-6 ; Mt 2,1-12
In questo giorno siamo radunati a celebrare l’epifania di Dio, ovvero la manifestazione di Dio agli uomini. Il racconto dei Magi ci consegna alcuni elementi preziosi che possono aiutarci a comprendere come accorgerci di Dio, come riconoscerlo e quindi come poterlo adorare.
Certamente la prima caratteristica di questi Magi è che sono in camino. Con troppa facilità noi diamo per scontato di sapere tutto su Dio, con troppa facilità rifiutiamo le possibilità che ci vengono proposte per approfondire la nostra conoscenza su Dio. I Magi sono dotti, sono letterati, gente del mestiere che, a differenza di Erode e dei sui studiosi, compresi i dottori della Legge, non si accontentano di quello che trovano sui libri o che possono scoprire da casa loro, che pur è prezioso, non sarebbero mai partiti per il loro viaggio, ma si muovono, fanno domande, fanno ricerche accurate. Anche noi non possiamo accontentarci di ciò che possiamo scoprire all'interno delle nostra quattro mura casalinghe, dobbiamo metterci in moto, dobbiamo aver il coraggio di pungolare le persone giuste per avere risposte che possano davvero aiutarci ad imboccare la via giusta che ci può portare ad incontrare Dio, a riconoscere la sua manifestarne tra gli uomini. Certo l’esperienza dei Magi ci consegna anche che questa ricerca non è semplice, le vie più comode non sono certo le più giuste, i Magi avevano cercato la loro meta nel cuore della città, in un bel palazzo, ma proprio lì hanno perso la strada. 
Fare un cammino di fede non è un gioco da ragazzi, è necessario armarsi di pazienza, coraggio, armature speciali; e non pensiamo che superata una certa età ormai non ci siano più possibilità; guardiamo i volti di quei Magi che la tradizione ci consegna: un giovane, un adulto e un anziano. Ogni età della vita è preziosa per iniziare o progredire in questo cammino. L’immensità di Dio non avremo mai finito di scoprirla, ma questo non deve scoraggiarci, perché ogni passo in più che faremo nella direzione di Dio ci donerà maggiore serenità.
Questi Magi arrivano al termine del loro viaggio e possono consegnare i loro doni, oro incenso e mirra, in quel bambino, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, con accanto Maria e Giuseppe, possono vedere e riconoscere Dio, colui che mai nessuno aveva mai visto ma che gli uomini di ogni tempo avevano immaginato e che a Mosè si era per la prima volta manifestato. Donano oro al Re, donano incenso a Dio e donano mirra a colui che dovrà morire per l’umanità intera.
Il giorno dell’epifania dunque ci aiuta a comprendere maggiormente come il Natale non è una passeggiata, ma in esso c'è già tutta inscritta la vita di questo bambino, soprattutto la sua passione morte e risurrezione. La Pasqua è dunque ciò che da pienezza al Natale, ecco perché in questo giorno in tutte le chiese del mondo si fa l’annuncio del giorno di Pasqua immediatamente dopo la proclamazione del Vangelo.
Questo Natale che stiamo celebrando, sia per tutti noi stimolo per crescere nell’amore e nella conoscenza del Creatore che si è completamente abbassato divenendo lui stesso creatura per aiutarci a crescere con lui nella santità.
Amen

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