unità = conversione
22 gennaio 2017
III domenica TO – A
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Is 8,23b-9,3 ; Sal 26(27) ; 1Cor 1,10-13.17 ; Mt 4,12-23
In questa 3^ domenica del tempo ordinario,
pasqua della settimana, ci viene presentato l’inizio della vita pubblica di Gesù.
Ci troviamo inoltre all’interno della settimana di preghiera per l’unità dei
cristiani, e mi pare significativo segnalare che Gesù inizia il suo ministero a
Cafarnao, sul lago, importante via di comunicazione e quindi di commercio. Gesù
inizia proprio qua il suo ministero pubblico perché il suo messaggio deve
essere per tutti. Tutti i popoli che abitano nelle tenebre devono venire
illuminati dalla luce del Vangelo.
Quale è questa luce? Quale è questo
messaggio? “Convertitevi, perché il Regno
dei cieli è vicino”.
Ad ognuno di noi viene lanciato
questo messaggio di salvezza.
Cosa significa convertirsi?
Significa distogliere lo sguardo dal proprio ombelico, dai propri interessi e
mettere i propri occhi negli occhi di Gesù. Vuol dire aprire le proprie
orecchie ed ascoltare la sua voce che ti chiama “Vieni dietro a me”. Vuol dire accettare di percorrere strade a te
sconosciute per seguire le sue orme. Vuol dire mettere la propria vita nelle
mani di Dio.
“Li chiamò” – dice il testo del vangelo – “Ed essi subito lo seguirono”. Senza ripensamenti, senza “ma” né “però”.
Tutti noi siamo chiamati a vivere
questa apertura, uscendo dai nostri narcisistici progetti per abbandonarci ai
progetti di Dio.
Convertirsi a Lui non significa
andare a messa la domenica o mandare il proprio figlio alla catechesi;
convertirsi significa impregnare tutta la propria vita del messaggio del
vangelo, significa avere il coraggio di abbandonare le invidie, i rancori e i
pregiudizi per seguire la strada della misericordia, del perdono e della
fraternità.
Non posso non pensare in questa
giornata di preghiera per l’unità dei cristiani alle parole della nonna di Fr.
Rogers, la quale, durante la prima guerra mondiale, diceva: “Come è possibile
che uomini e donne che pregano lo stesso Dio si facciano guerra gli uni gli
altri?” Sono le parole che anche io ogni giorno mi ripeto: “Come è possibile
che persone che vengono in chiesa così spesso e pregano ogni giorno lo stesso
Dio non riescano a guardarsi in faccia!”
Prego per questo, dobbiamo pregare
per questo, ma non perché gli altri cambino, ma perché noi stessi possiamo
convertire il nostro cuore. L’unità dei cristiani è certamente quella tra le
diverse confessioni: cattolici, protestanti, ortodossi, tutti battezzati nell’unico
battesimo di Cristo; ma sono altrettanto convinto che la prima unità tra
cristiani è quella all’interno di noi cattolici.
Dice Paolo: “Vi esorto a essere unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni
tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire”. Questa è l’unità
tra cristiani, questa è l’unità delle nostre piccole o grandi comunità.
Possa il Signore Gesù urlare
talmente forte il nostro nome che anche i più sordi alla sua voce possano
sentirlo. Possa la voce del Signore sconvolgere a tal punto il nostro cuore da
poterci convertire tutti al suo amore e alla sua misericordia.
Amen
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