Illuminati dalla fede ... rivediamo la nostra vita!
26 marzo 2017
IV domenica di quaresima – A
1Sam 16,1b.4.6-7.10-13 ; Sal
22(23) ; Ef 5,8-14 ; Gv 9,1-41
Le letture di questa 4^ domenica di
quaresima proseguono la catechesi delle domeniche scorse sul nostro battesimo e
quindi sul nostro cammino di fede.
Partirei quest’oggi dalla fine di
questo capitolo 9 del Vangelo: “Se foste
ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: «Noi
vediamo», il vostro peccato rimane”.
Cari amici, sono direttamente
colpito da questa affermazione di Gesù e mi auguro che anche tutti voi lo
siate. Noi abbiamo sempre la sensazione di essere nel giusto per i più svariati
motivi; guardiamo la pagliuzza che sta nell’occhio di chiunque attraversa le
strade della nostra vita, ma facciamo fatica a vedere la trave che sta nel
nostro occhio. Questo per utilizzare un’immagine cara a Gesù!
Oggi Gesù ci dice di imparare da
coloro che normalmente giudichiamo male. Imparare che cosa? L’umiltà. L’umiltà
di riconoscerci bisognosi di un cammino di perfezione fatto insieme a Lui. L’umiltà
di togliere le lenti della giustizia umana per indossare quelle della giustizia
divina. L’umiltà di riconoscere che non siamo maestri nei confronti di nessuno.
È lo stesso insegnamento che ci
viene donato dalla bellissima prima lettura. Nessuno avrebbe puntato il dito
sul piccolo Samuele per sceglierlo come consacrato del Signore: “Non conta quello che vede l’uomo: infatti l’uomo
vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”.
Questo percorso di illuminazione
è iniziato in noi nel giorno del nostro battesimo. In quel giorno abbiamo
ricevuto tutti una candela accesa al cero pasquale. Questa luce è la guida dei
nostri passi. Dove l’abbiamo messa? sotto il materasso o sul lampadario?
Non possiamo far finta che tutto
vada bene quando vediamo i frutti delle nostre azioni diventare marci, non
possiamo far finta che tutto vada bene quando non riusciamo a parlare con amici
e parenti e non possiamo neppure ribaltare la colpa sugli altri, come fecero i
genitori di quel cieco nato (“ha l’età:
chiedetelo a lui!!) o come fecero l’uomo
e la donna di Genesi 3: “«La
donna che mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero…»
… «Il serpente mi ha ingannata…»”.
Quanto siamo bravi ad incolpare
gli altri e a metterci sui troni del giudizio.
Apri Signore i nostri occhi
affinché possiamo vedere la nostra anima.
Apri Signore i nostri occhi
affinché possiamo vedere chiaramente le conseguenze delle nostre azioni.
Apri Signore i nostri occhi
affinché possiamo vedere le sofferenze di coloro che vivono accanto a noi.
Amen
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