una scelta coraggiosa in ... direzione Paradiso!

12 marzo 2017
II domenica quaresima – A
Gen 12,1-4a – Sal 32(33) ; 2Tm 1,8b-10 ; Mt 17,1-9
In questa seconda Domenica di quaresima il nostro essere di Cristo viene messo alla prova. Leggendo il Vangelo ci accorgiamo di trovarci immersi in sensazioni contrastanti. La prima, quella che più traspare è la gioia di Pietro: “è bello per noi essere qui!” ma subito dopo quei “discepoli caddero con la faccia terra e furono presi da grande timore”. Cosa sta succedendo? A cosa assistono in realtà? Pietro Giacomo e Giovanni sono i testimoni della risurrezione di Gesù. Ma come? Gesù non è ancora morto? Già ma possiamo dire anche qualcosa di più: i tre discepoli sono i testimoni di ciò che attende ogni essere umano al termine della sua vita terrena. A questo punto siamo ancora più confusi!
L’esperienza dei tre apostoli è una esperienza di visione beatifica del Paradiso. Assistono in anteprima alla risurrezione di Gesù e sono testimoni che anche gli uomini risorgono (Mosè ed Elia). Già ma la strada non può essere facile né immediata. Quello è il punto di arrivo, ma come arrivarci?
È la voce del Padre che ce lo suggerisce: “Ascoltatelo”. Appunto come se fosse semplice!
Facciamo un passo indietro. Nella prima lettura ci viene presentato Abramo. A lui viene chiesto di lasciare tutto ciò che ha di certo (“Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre”) per andare verso l’ignoto (“vattene verso la terra che io ti indicherò”, domani, un giorno, certamente non adesso!). Sì certo c’è la grande promessa: “Farò di te una grande nazione e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione …”. Già … ma intanto cosa mangio?
Non è stato certo un viaggio di piacere quello di Abramo.
Poi ci si mette anche Paolo: “Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo”. Sì, con la forza di Dio ma intanto soffro io!
Se poi andiamo a vedere il contesto in cui si inserisce il Vangelo letto scopriamo che Gesù ha appena annunciato la sua passione, morte e risurrezione, Pietro si è appena sentito dire che è Satana e che ognuno deve caricarsi della propria croce, scopriamo infine che Gesù sta facendo il suo cammino di salita verso Gerusalemme dove lo attende la morte certa. Ma chi te lo fa fare Gesù? Cambia strada! Vai a fare un giro al mare cosa vai a fare incontro al patibolo? perché cerchi la sofferenza?
Potrebbero essere le domande che nascono nei nostri cuori ma la nostra riverenza nei confronti di Gesù non ce le fa esprimere, abbiamo il timore di infrangere un tabù: Gesù va a morire in croce per me!
Io invece direi che Gesù oggi ci sta offrendo l’unica via per sopravvivere al meglio in mezzo alle sofferenze che la vita pone inevitabilmente sul nostro cammino (non pensate che tutti quelli che vedete ricchi e potenti sempre con il sorriso siano esonerati dalle fatiche e dai dolori!).
Non solo Gesù ci insegna a camminare in mezzo ai dolori, ma ci da anche una meta certa a cui possiamo giungere: la nostra trasfigurazione.
Il cammino su questa terra lo posso compiere in due modi: a testa alta con lo sguardo rivolto verso la santità che mi attende o con lo sguardo rivolto verso il mio ombelico senza sapere dove sto andando. Sta a me scegliere. Oggi ci viene chiesto il coraggio di compiere questa scelta.
Aiutami Gesù a scegliere di seguire Te sulla strada che va inevitabilmente verso il Calvario. Aiutami a sopportare a testa alta ogni difficoltà che incontrerò nel cammino della vita. Fa che le mie sofferenze siano sopportate a lode e Gloria del tuo nome. Che ogni mia sofferenza vissuta serenamente possa essere d’aiuto ai miei fratelli in cerca di una meta, che ogni mia sofferenza vissuta serenamente sia un pegno sicuro della Pasqua senza fine che mi attende.

Amen

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