Nel cuore stesso di Dio ...


6 maggio 2018
VI domenica di Pasqua – B
At 10,25-26.34-35.44-48 ; Sal 97(98) ; 1Gv 4,7-10 ; Gv 15,9-17
In questa VI domenica del tempo pasquale, pasqua della settimana, la Parola ci porta nel cuore della nostra fede, il cuore stesso di Dio.
Anche oggi come spesso capita quando entriamo in dialogo intimo con Dio ci meravigliamo di come il suo messaggio stravolge nettamente il nostro pensiero e ci spalanca nuovi orizzonti attraverso i quali possiamo avvicinarci un po’ di più alla sua realtà divina.
Normalmente noi siamo abituati a pensare al movimento della fede come di un qualcosa che parte dall’uomo e arriva verso Dio, è l’uomo che sente il bisogno di un essere superiore a lui al quale affidarsi e verso il quale rivolgere tutte le spiegazioni necessarie, un dio come questo può davvero essere messo in discussione come un’invenzione dell’uomo … Il Dio di Gesù Cristo invece viaggia esattamente al contrario: è Lui che ha bisogno di farsi vicino all’uomo, è Lui che sceglie di manifestarsi ad Abramo prima e a Mosè dopo, è Lui che in Gesù Cristo non solo si manifesta agli uomini ma si fa uomo tra gli uomini. “Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi e vi ho costituiti”. Questa frase di Gesù produce un’esplosione di meraviglia nel mio cuore. Chi sono io perché Dio mi scelga? Chi sono io perché Dio mi costituisca per portare al mondo il suo messaggio? Eppure la Parola non mente. Lui mi ha amato per primo e ha mandato suo Figlio a testimonianza di questo amore smisurato nei miei confronti. Lo abbiamo letto nella seconda lettura. Nell’Apocalisse leggiamo “sto alla porta e busso” (Ap 3,20). Dio bussa continuamente alla porta del nostro cuore per donarci il suo amore e se noi non rispondiamo … lui continua a bussare pazientemente. Quale onore per me uomo avere Dio stesso che desidera incontrarmi, che desidera … essere mio amico. “Vi ho chiamato amici”. Ma ci pensate … qualcuno farebbe carte false pur di poter dire di essere amico del suo attore o del suo cantante preferito, qui Dio in persona non solo ci chiede l’amicizia ma ci assicura che Lui ci tratta da amici anche se noi non lo riconosciamo tale! E ci tratta da amici perché ci vuole liberare da tute quelle schiavitù che ci tengono legati a questo mondo. Se ci chiamasse servi o, peggio, schiavi, Lui sarebbe sempre molto più in alto di noi e noi sottomessi al suo servizio, ma Lui ci chiama amici e quindi ci vuole al suo livello, ci tratta alla pari di lui che è Dio! Pensate all’ultima cena … quale livello di bassezza ha raggiunto Gesù? Si è chinato a terra per lavare i piedi dei suoi amici. Più in basso di così non poteva andare, da lì è certo che tutti gli uomini sono al suo livello o meglio che Lui è certamente al nostro livello. Proprio come fece in Egitto con il popolo prescelto, ora fa con ogni uomo perché tutti ci vuole con sé nel suo Regno, perché a tutti noi vuole donare “la sua gioia e vuole che questa gioia la possediamo in pienezza”!
Quindi questo immenso cuore di misericordia ti sta chiedendo l’amicizia, tu cosa fai? L’accetti o la rifiuti? Cosa chiede in cambio? semplicemente che questo amore che riceverai tu non lo tenga tutto per te ma a tua volta lo possa riversare su tutti coloro che incrociano la tua strada. “… che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”.
Spesso ricordiamo il comandamento dell’amore ma ci dimentichiamo la seconda parte: “come io ho amato voi”. Come Gesù ci ha amati? Fino al punto di lavarci i piedi, fino al punto di offrirsi nell’ultima cena, fino al punto di morire come il peggiore dei malfattori appeso ad una croce, e tutto questo solo ed esclusivamente perché tutti gli uomini, quindi anche i malfattori appesi alla croce (vedi il ladrone pentito) avessero la possibilità di godere della sua gioia in pienezza. Tu quanto sei disposto a mettere in gioco per i tuoi amici? qQuando le cose non vanno per il verso giusto, quando le loro idee, le loro scelte non coincidono con le tue cosa fai? Cancelli il loro account dai preferiti? Guarda Gesù sulla croce e vedi fino a che punto è arrivato per te, per me, per ognuno di noi!
Manda il tuo Spirito Signore a rinforzare il mio debole cuore. Donami il coraggio del ladrone pentito sulla croce, il coraggio degli apostoli che si sono lasciati lavare i piedi, il coraggio di abbassarmi umilmente per riconoscere la tua grandezza. La porta del mio cuore è spesso barricata di fronte alle proposte di umiltà che mi fai, aiutami a spalancarla perché la mia casa possa essere invasa dal tuo amore ed il profumo del Risorto possa raggiungere tutti coloro che vi passano vicino e che la abitano assieme a me.
Amen

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