Il Cuore dell'Amore


3 giugno 2012

  SS Trinità
 
Oggi la Chiesa ci propone come meditazione la solennità della SS Trinità.
  Non è facile parlarne, non è facile pensarci, non è facile comprendere eppure una delle prime cose che impariamo a riguardo della fede è il segno della croce: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.
  Tutti sappiamo cosa è la Trinità, ma se dovessimo spiegarla? Andremmo in crisi. Certo tre persone un unica natura. Ma cosa significa?
  Mi piace pensare alla storia della salvezza, cioè a quel processo con il quale Dio si impegna per salvare l'uomo dal peccato e dalla morte. Sappiamo che tutto iniziò con il Dio-per-noi cioè con Dio che si muove per liberare il suo popolo dalla schiavitù d'Egitto e comunque da ogni forma di oppressione dal nemico, è tutta la storia del popolo ebraico raccontata nell'Antico Testamento; prosegue con il Dio-con-noi nel senso proprio di Dio che cammina fisicamente accanto noi sulle strade della Palestina, è tutta la storia di Gesù narrata nei Vangeli; ed in fine la manifestazione del Dio-dentro-di-noi, è il dono dello Spirito che entra in ognuno di noi in ogni epoca in ogni luogo, è tutto ciò che troviamo nelle lettere neotestamentarie e negli Atti degli Apostoli. In questa storia possiamo facilmente vedere l'azione di Dio Padre, il creatore; l'azione di Dio Figlio, il redentore; e l'azione del Dio Spirito, l'Amore. È l'unico Dio che agisce nella nostra storia in tre persone ben distinte, ognuna con il suo compito ma nello stesso tempo tutte tre ben legate da un unico intento.
  È proprio questo legame che mi porta anche a riflettere sul carattere relazionale di questo unico Dio. Non è un Dio solitario, che fa le sue cose sopra una nuvoletta, si tratta di un Dio che non può fare a meno di entrare in relazione con qualcun altro, il Padre non può essere tale se non perché c'è un Figlio e viceversa il Figlio non può essere tale se non c'è un Padre. Lo Spirito, l'Amore non può esistere se non c'è qualcuno che lo genera e qualcuno che lo riceve. Insomma Dio non può esistere se non all'interno di una relazione. Ed in questa relazione siamo coinvolti anche noi dal momento che ha deciso di crearci e di darsi in noi e per noi.
  Meditare sulle relazioni divine non può che farci pensare al nostro modo di porci nei confronti egli altri. La mia vita deve essere necessariamente una relazione continua. Se sono figlio è perché c'è un padre ed una madre (con tutte le difficoltà del caso, ma è così), e se sono padre o madre è perché ho generato un figlio/a. Ma se sono sposo è perché ho una sposa e se sono moglie è perché ho un marito. Ma potrei continuare anche dicendo che de sono insegnante è perché ho uno studente e se sono studente è perché ho un insegnante. Ma se sono panettiere è perché c'è qualcuno a cui vendere il pane e se sono cliente è perché ho un negoziante a cui rivolgermi. Insomma, volenti o nolenti la nostra vita è impregnata di relazioni, non ultima quella con Dio (spero).
  Riflettere sulla Trinità mi fa riflettere sui frutti di queste relazioni. Tutto ciò che vede o vivo è frutto dell'amore trinitario, il mondo, le persone, gli affetti, sono il frutto dell'Amore delle tre persone della Trinità. Anche la nostra libertà, tanto bella quanto pericolosa è frutto dell'Amore Trinitario. Mi chiedo se le nostre relazioni portano frutto, e se lo portano di che frutto si tratta.
  Padre Creatore, nella tua infinita misericordia mi sei venuto incontro donandomi tutta la libertà di decidere per me e per coloro che attraversano la mia esistenza o le conseguenze della mia esistenza; aiutami a produrre solo buone azioni che possano contribuire ad uno sviluppo positivo di questa tua creazione che è l'universo e la storia che in esso si sta svolgendo.
  Figlio unigenito del Padre, Gesù Cristo redentore dell'umanità intera, aiutami a non sprecare il grande dono d'Amore che mi hai offerto su un piatto d'oro morendo in croce per me. Le mie giornate possano essere espressione di riconoscenza per il tuo sacrificio.
  Spirito santo Amore del Padre e del Figlio, tu che abiti in me e puoi operare in me e attraverso me, rendimi docile alla tua azione, fa che chi incontra me possa scorgere la tua silenziosa presenza. Fa che la mia libertà non sia d'ostacolo al tuo lavoro ma possa stimolare positivamente anche la libertà dei fratelli.
  Amen.

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