Il segreto della morte ... nel cuore della vita.


Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Gb 19,1.23-27a ; Sal 27 ; Rm 5,5-11 ; Gv 6,37-40
Abbiamo sentito nel libro di Giobbe delle parole bellissime, molto profonde e così dense di significato che necessiterebbero di molta meditazione. Le rileggo: “Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere! Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro.” Queste parole sono state scritte profeticamente moltissimo tempo prima di Gesù, eppure parlano di lui. 
Molto più recentemente, Gibran, noto autore del poema “Il profeta”, afferma: “Vorreste conoscere il segreto della morte / ma come scoprirlo / se non cercando nel cuore / della vita”. E un altro grande dei giorni nostri, il card. Martini, in uno dei suoi dialoghi, parlando della morte dice: “ La morte è il momento supremo in cui un cristiano esercita fino in fondo la propria fede. Quindi la morte è il più grande atto di fede e non si esorcizza”. Ecco qui il nostro problema, vogliamo esorcizzare la morte, vogliamo cioè fare in modo che questa non tocchi la nostra vita. E questo è il pensiero più assurdo che ci possa capitare di fare. Ma badate che lo facciamo senza accorgerci ogni giorno: pensiamo a tutto ciò che riguarda la chirurgia estetica per togliere i segni della vecchiaia che avanza, pensiamo al fenomeno dell’ospedalizzazione della morte, pensiamo a tutte quelle moderne tecniche che tendono ad allungare la vita delle persone senza preoccuparsi di cosa può accadere in seguito. Ma non dimentichiamo neppure cose più semplici e molto ben mascherate come la festa di halloween. A tal proposito il card. Martini prosegue nel dialogo citato in precedenza: “ Il pericolo di Halloween sono le sue radici esoteriche, i culti pericolosi e soprattutto c’è anche – e si può dimostrare – lo sconfinamento nella magia. Risulta anche che qualche ragazzo sia veramente rimasto turbato in seguito a certi approfondimenti che ha fatto su questa festa”. 
Il messaggio del Vangelo è così bello e pieno di speranza, perché andare ad illuderci dell’immortalità di questo corpo con fantasie malvagie e bizzarre quando possiamo invece alimentare la speranza reale di una vita eterna ricca di gioia e di pace? Ieri abbiamo festeggiato la solennità di tutti i santi, oggi ricordiamo tutti i nostri defunti e a noi vogliamo togliere la gioiosa speranza di raggiungere tutti questi nostri amici che ci hanno preceduto nella patria eterna?
Preghiamo il Padre perché i nostri morti possano trovarsi nella sua Casa e preghiamo per noi perché possiamo alimentare il desiderio di arrivare un giorno a godere con loro della gioia eterna. 
Amen

Commenti

  1. E' nel cuore della vita che mi sento in comunione con i miei cari che sono tornati alla casa del Padre, in questo giorno di commemorazione dei defunti il messaggio del Vangelo apre il mio cuore alla speranza e rivolgo al Padre la bella preghiera eucaristica: Ricordati Padre dei nostri fratelli che si sono addormentati nella speranza della risurrezione,e di tutti i defunti che si affidano alla tua clemenza; ammettili a godere la luce del tuo volto. Amen

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