Fede: cosa muove in me?


11 agosto 2013
XIX Domenica T.O. – C
Sap 18,6-9 ; Sal 32(33) ; Eb 11,1-2.8-19 ; Lc 12,32-48
In questa 19^ domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci porta a riflettere sulla nostra fede.
All’inizio della seconda lettura appena proclamata, l’autore della lettera agli Ebrei dice: “La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede” e poi fa tutta una lista di: “per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo […]. Per fede, egli soggiornò nella terra promessa […]. Per fede, anche Sara … ricevette la possibilità di diventare madre […]. Nella fede morirono tutti costoro […].” Insomma fa un ripasso della vita del popolo d’Israele dandone una lettura teologica. Riesce a vedere un cammino di fede nonostante le tante difficoltà incontrate. Proviamo a chiederci se anche noi riusciamo a fare una lettura di questo tipo della nostra vita? In altre parole proviamo a chiederci: Cosa ho fatto io per fede?
La fede è il fondamento di ciò che si spera”.
Qual è la mia speranza? Cos ami spinge a camminare in avanti nonostante le fatiche quotidiane?
L’evangelista Luca scrive: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno”.
Beh anzitutto è consolante la tenerezza con cui Gesù si rivolge a noi “piccolo gregge”, e poi la sorpresa di avere già un dono in arrivo senza aver fatto nulla: il Regno del Padre è già per me, per ognuno di noi. Cosa ho fatto per meritarlo?
Io sono convinto che se riuscissimo, noi credenti, o noi che ci diciamo tali, ad avere questa speranza, vivremmo tutti molto meglio!
Ho detto speranza. Per intenderci: è come un bimbo che attende il ritorno del papà da un lungo viaggio. Non sa quando, ma è certo che quando tornerà gli porterà un bel regalo. Quel bambino trascorre i suoi giorno in questa speranza che è la certezza del ritorno del papà. Anche noi dobbiamo imparare  vivere di questa speranza. È solo questo che ci porta a confermare le parole dell’autore della lettera agli Ebrei: “La fede è il fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”.
A tal proposito: settimana scorsa mi trovavo in un luogo meraviglioso con alcuni giovani, uno di questi, dichiaratamente ateo, ad inizio settimana ha iniziato a dirmi che stava scoprendo che la fede poteva centrare con la vita degli uomini. Venerdì è successo qualcosa di incredibilmente divino: dopo la preghiera della sera mi raggiunge un po’ spaventato ed incredulo dicendomi che dopo aver detto: “Non crederò in Gesù neppure se il Padre eterno me lo presenta di persona”, ha sentito al cuore un qualcosa (che lui ha definito una chiamata) e ha sentito di dover entrare in chiesa. Entrato in chiesa si è sentito attratto dalla croce. Dopo aver fatto il cammino che lo separava dall’adorazione della croce ed averla adorata, mi raggiunge raggiante, luminoso, con gli occhi ripieni di gioia e con voce tremante mi dice: “è da non credere, Lui esiste davvero. È una cosa incredibile, impensabile!”
La fede è prova di ciò che non si vede”.
Signore Gesù, a volte è troppo facile per noi del mestiere credere di aver fede, ma è davvero così? Quanto sono capace di mettermi nelle tue mani cecamente? Quanto sono in grado di dire “per fede faccio questo o quest’altro?”.
Signore Gesù, ogni giorno mi dai prova della tua esistenza, ogni giorno sei disposto a consegnare nelle mie povere mani il tuo prezioso Regno. Aumenta la mia fede, fa che ogni mia azione sia espressione della tua viva presenza in me.
Ti prego anche per coloro che fanno fatica a riconoscere di aver bisogno di te. Fa che aprano il loro cuore alla tua Parola, fa che possano sperimentare il tuo sguardo d’amore che li raggiunge e possano così fare l’incredibile esperienza di essere amati.
Amen

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