Chi sono gli amici di Gesù?
10 maggio 2015
VI domenica di Pasqua
At
10,25-26.34-35.44-48 ; Sal 97(98) ; 1Gv 4,7-10 ; Gv 15,9-17
In
questa 6^ domenica di Pasqua, ci viene donata la possibilità di proseguire la
riflessione di domenica scorsa.
Se
ricordate dicevo che Gesù è misericordioso ma non fesso. Su questa affermazione
qualcuno ha riflettuto tutta settimana e ne sono contento. Oggi riprendiamo da
questo punto.
I
primi seguaci di Gesù erano ebrei e quando la predicazione si è spinta oltre i
confini dei territori ebraici … sono sorti i primi problemi. Anche questi primi
cristiani, come ogni ebreo, erano convinti che ci fosse un popolo prescelto e
che Dio si manifestasse soltanto a loro. È Pietro che inizia a rendersi conto,
grazie anche all’esperienza portata da Paolo, che “Dio non fa preferenze di persone”, come del resto facciamo noi
tutti i giorni, “ma accoglie chi lo teme
e pratica la sua giustizia, a qualunque nazione appartenga”. Questa è una
rivoluzione confermata dall’azione dello Spirito Santo che “discese sopra tutti coloro che ascoltavano
la Parola”. Questa è la misericordia di Dio: che tutti coloro che ascoltano
la sua Parola siano salvati. Anche fosse il più grande delinquente di questo
mondo.
A
questo punto posso immaginare che in voi siano sorte due reazioni diverse: da
un lato stupore misto a incredulità (dopotutto anche i primi cristiani rimasero
stupiti dal vedere lo Spirito scendere anche sui pagani!) e dall’altro
l’impressione che mi stia tirando la zappa sui piedi.
Facciamo
un altro passettino in avanti: noi ascoltiamo la Parola di Dio? Io ho
l’impressione che più che ascoltarla la sentiamo e basta, così come sentiamo
tante parole e tanti rumori che ogni giorno incrociano le nostre orecchie per
strada o in casa.
Ascoltare
significa lasciare entrare nelle mie orecchie un messaggio, passarlo nella mia
mente per comprenderlo e farlo scendere nel mio cuore per metterlo in pratica.
Sentire
invece significa semplicemente lasciare entrare nelle orecchie un suono che non
riesco o non voglio tradurre in messaggio.
Quante
volte mi viene chiesto: “ma fino a quando devo sopportare? – Se mi fanno dei
torti come devo reagire?” Se avete ascoltato il vangelo proclamato quest’oggi
avrete già in mano la risposta: “Questo è
il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”.
“Come io ho amato voi” questa è la
parte fondamentale della frase, infatti Gesù poi aggiunge: “Nessuno ha un amore più grande di questo:
dare la vita per i propri amici”
Certo
che è difficile essere amici di Gesù! Sapete cos’è che ogni volta mi colpisce e
mi lasca a bocca aperta? “Non voi avete
scelto me, ma io ho scelto voi”. Gesù ci ha personalmente scelti e chiede
ad ognuno di noi di essere suoi amici anche se noi non ci riteniamo degni. Ma
se è lui a chiedercelo perché abbiamo così paura? Perché rifiutiamo la sua
amicizia mettendo in evidenza il peggio che c’è in noi? Gesù mi ha scelto per
primo, mi ha amato per primo … io cosa rispondo a questo amore? A questa
richiesta di amicizia?
Io
sono convinto che il cuore di tutti i nostri personali problemi e di quelli
della società contemporanea sia proprio il nostro non rispondere alla sua
chiamata. Noi non abbiamo bisogno più di Dio! Bastiamo a noi stessi!
Quanti
pensano che un problema famigliare possa essere risolto nella preghiera e
nell’abbandono fiducioso in Dio? Quanti pensano che difronte ad una scelta
difficile da compiere il miglior consiglio possa venire solo dall’ascolto della
Sua Parola?
Dobbiamo
ritornare a metterci nelle mani di Dio per ogni situazione della nostra umana esistenza.
Dio
Padre creatore, sei tu ad avermi scelto per primo, sei tu che nella tua
infinita misericordia ti rivolgi a me per farmi sentire figlio amato dal Padre;
io, nella mia presunzione, invece ti guardo da lontano, non accetto la tua
amicizia e dall’alto della mia ignoranza mi rivolgo a te incolpandoti della tua
lontananza senza rendermi conto che sono io a non volermi avvicinare a Te.
Oggi
Gesù mi chiami amico perché solo così posso condividere tutto di te, il tuo
amore per i fratelli, la tua gloria in paradiso ma anche la tua sofferenza
sulla croce. È proprio questo ultimo aspetto che mi fa paura e mi allontana.
Spirito
Santo, amore del Padre e del Figlio, scuoti il mio cuore perché possa mettermi
in ascolto di ogni consiglio che arriva a me mediante la tua Parola di vita;
scuoti il mio cuore affinché possa avere il coraggio di guardarti negli occhi e
scoprirmi immensamente amato da chi ha saputo dare la via per me; scuoti il mio
cuore affinché possa convertirmi all’Amore, cuore di tutto il creato.
Amen
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