Il mistero della vita di Dio!

31 maggio 2015 
SS. Trinità
Dt 4,32-34.39-40 ; Sal 32(33) ; Rm 8,14-17 ; Mc 28,16-20
In questa domenica, Pasqua della settimana, con tutta la Chiesa festeggiamo solennemente la SS. Trinità.
Ci troviamo cioè a festeggiare un grande mistero, perché?
La Trinità è Dio in tre persone uguali e distinte ma nell’unità di una sola sostanza. Cosa significa? Non lo so, se lo sapessi non sarebbe un mistero. Ma una cosa è certa: è proprio questo mistero che rende grande Dio. È proprio ciò che tentava di dire Mosè al popolo raccontando l’evento del roveto ardente: “Vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa?”. La grandezza di Dio è proprio confermata da ciò che l’uomo non può conoscere né immaginare. Cosa è mai un essere che sono tre ma nello stesso tempo è uno solo? Solo Dio può pensare una cosa del genere, mai nessun uomo potrebbe immaginarla!
Siamo difronte quindi alla festa che più di tutte le altre ci mette difronte a Dio ma è pure la festa che rafforza e riassume tutte le altre feste. Questo Dio che si è manifestato all’uomo in Abramo e poi in Mosè e a tutti i profeti, si è poi incarnato nella persona di Gesù di Nazareth per poi continuare a restare nel mondo con il suo Spirito. Oggi è il giorno in cui Dio rivela agli uomini il mistero della sua vita. 
E noi come siamo coinvolti in tutto questo? 
Quando preghiamo il Credo, la nostra professione di fede, diciamo parole filosofiche per esprimere nel modo più chiaro possibile agli uomini questo mistero, ma non serve a molto visto che comunque resta un mistero e soprattutto che la maggior parte dei credenti ha dei grossi dubbi in merito alla divinità di Gesù e dello Spirito e in merito all’unità delle tre persone. 
Questo mistero teologico, che è Dio stesso, non è un qualcosa da comprendere con la testa, si sono scritti grandi volumi di teologia in merito ma non si è arrivati da nessuna parte! Questo mistero è qualcosa da vivere. Ognuno di noi infatti è stato battezzato nel nome della SS Trinità, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.  Da quel momento siamo entrati nella vita intima di Dio, anche noi facciamo parte di questo mistero. È un grande privilegio ma insieme anche una grossa responsabilità. Noi, con le nostre azioni, i nostri pensieri, le nostre scelte portiamo nel mondo la Trinità. Chi guarda noi si aspetta di guardare la Trinità agire, pensare e scegliere. È questa responsabilità che ci dona il privilegio di chiamare Dio con l’appellativo di Papà proprio come solo Gesù poteva fare. 
Questa festa allora ci consegna un fardello abbastanza pesante. Un fardello fatto di coerenza, sofferenza e convinzione; un fardello che ha il sapore della responsabilità e della conoscenza. Non possiamo separare la nostra vita quotidiana dalla nostra vita di fede, non possiamo essere in alcuni momenti figli ed in altri estranei. È sempre più difficile essere figli di Dio, significa lasciarsi alle spalle le cattiverie che in passato ho subito, significa non rispondere alle cattiverie con altre cattiverie, significa trascorrere le nostre giornate lasciandoci guidare dal pensiero di Dio.
Padre santo, tu hai creato l’universo e quanto in esso è contenuto, aiutami a non rinnegare la tua paternità nelle mie giornate, fa che possa sempre interagire con tutti i miei fratelli proprio come tu mi hai insegnato.
Gesù Cristo, Figlio unigenito del Padre, il tuo esempio è difficile da seguire, tu sei venuto in mezzo a noi per riportarci a casa e hai donato la tua vita per questo unico grande scopo.  Donaci la forza di resistere alla tentazione di una vita senza sofferenza; tale vita non può esistere se non vivendo nell’egoismo e schiacciando i fratelli sotto i piedi.
Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio, assisti ogni mia scelta, guida ogni mia parola e fa che ogni mia azione possa essere in sintonia con il volere del Padre.

Amen

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