Dio è misericordioso, non fesso!

3 maggio 2015
V domenica di Pasqua
At 9,26-31 ; Sal 21(22) ; 1Gv 3,18-24 ; Gv 15,1-8
In questa 5^ domenica del tempo di Pasqua dobbiamo prepararci ad una bella tirata di orecchie. La parola di Dio, infatti, non guarda in faccia a nessuno e con molta chiarezza ci consegna la regola base per essere veri seguaci di Gesù, per essere veri cristiani.
Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”. Sono le parole di Giovanni, il quale conferma questo suo invito ricordandoci il comandamento di Dio: “che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato”.
Cari amici, penso che ognuno di noi, nessuno escluso, debba molto riflettere su questo. Sono pressoché convinto che nessuno di noi qua oggi possa dirsi cristiano fino in fondo, ognuno di noi, infatti, ha dei conti in sospeso con qualcuno, chi più chi meno. Che cosa facciamo affinché questi conti si azzerino? Che cosa facciamo affinché l’amore che c’è chiesto possa prendere forma nella nostra vita?
Guardatevi attorno … provate a pensare quanti altri fratelli potrebbero esserci qui oggi.  Sapete quando parlo con i giovani a riguardo non della loro poca fede – spesso riscontro che ne hanno più della mia – ma a riguardo del perché non vanno più in chiesa o a messa, la risposta più gettonata è che sono stufi di vedere gente che in chiesa dice belle cose e poi, appena usciti da quella porta, fanno esattamente il contrario.
Quanti padri e madri obbligano i figli a venire a messa e loro però non ci vanno o, se ci vanno mostrano completo disinteresse per ciò che nella messa viene loro donato? Pensate che sia un buon esempio stare seduti incollati al muro in fondo, alla porta con le spalle rivolti al Signore? O uscire da messa alla comunione? Provate a pensare se qualcuno che avete invitato a cena, al posto di accomodarsi in salotto o in cucina, stesse seduto sullo scalino della porta d’entrata oppure se dopo aver mangiato il primo piatto se ne andasse senza salutare.
E poi magari abbiamo la pretesa di dire che siamo cristiani fino in fondo. Possiamo benissimo stare a casa nostra che daremmo un esempio di maggior coerenza, lasciando così lo spazio e la serenità a chi vuole davvero camminare con Gesù.
Perché poi abbiamo anche la presunzione di rivolgerci a Lui come se niente fosse e chiedergli tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Gesù dice nel vangelo che abbiamo appena proclamato: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto”. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi!
Qualcuno poi avanza con l’ipotesi: “Ma Dio non è misericordioso?” Si, è misericordioso, ma non fesso, ricordate come si è arrabbiato nel tempio?
Sono certo che oggi ho ferito qualcuno, potrei dire che mi dispiace, ma non lo faccio, il primo a soffrire per questa situazione sono io, ho dovuto decidermi se schierarmi dalla parte di Dio o degli uomini ed ho preferito ascoltare ciò che Dio stava dicendo anzitutto a me. È il momento di decidersi, vogliamo sposare pienamente la missione di Gesù su questa terra oppure ci fa comodo abbandonarci nelle mani di colui che ci sta facendo morire giorno dopo giorno dandoci l’illusione di essere felici?
Signore Gesù, tu sei la vita dalla quale attingo ogni nutrimento per la mia crescita umana e spirituale. Purtroppo però c’è sempre un parassita che tenta di soffocarmi staccandomi da te.
Aiutami a rimanere sempre in te e a nutrirmi della tua Parola di Vita. Il tuo Spirito sia la forza con la quale combattere le quotidiane tentazioni. Il tuo esempio sia l’unico modello di vita con il quale amare indistintamente ogni fratello che incontro sulla mia strada.

Amen

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