Dio-dentro-di-noi

24 maggio 2015
Pentecoste
At 2,1-11 ; Sal 103 (104) ; Gal 5,16-25 ; Gv 15,26-27.16,12-15
Sono ormai passati 50 giorni dal giorno di Pasqua e concludiamo oggi questo lungo tempo pasquale. Non chiudiamo una porta per aprirne un’altra ma terminiamo di vivere con lo sguardo rivolto verso il cielo perché ormai quel Gesù che abbiamo visto vincere la morte e salire alla casa del Padre ora risiede dentro di noi. Il Dio-con-noi dell’Antico Testamento è divenuto in Cristo il Dio-in-mezzo-a-noi ed ora è stabilmente il Dio-dentro-di-noi. 
Con il dono dello Spirito Santo Gesù infatti, ha voluto lasciare in ogni uomo che lo desidera la sua presenza viva ed efficace.
Lo Spirito Santo, questo grande sconosciuto! La tradizione ci ha trasmesso diverse immagini per parlarci dello Spirito ma cosa è veramente? 
È Padre dei poveri, è colui che porta doni, è luce dei cuori; è consolatore, ospite che dona sollievo; ha il potere di lavare ciò che è sudicio, di bagnare ciò che è arido, di sanare ciò che sanguina, di piegare ciò che è rigido, di scaldare ciò che è gelido e di riportare sulla retta via chi si è perduto; nella fatica è riposo, nella calura è riparo, nel pianto è conforto. 
Sono le parole della sequenza che abbiamo pregato in questa settimana. Possiamo dire che è l’anima di ogni creatura, il motore di tutto il creato, è quel soffio di vita che dona all’uomo la capacità di amare. 
Come ogni dono però anche lo Spirito ha bisogno di essere accolto. Non basta che qualcuno te lo dia, devi essere tu che desideri prendere atto di questo meraviglioso dono e quindi studiarlo e ingegnarti per sfruttarlo al meglio. Proprio come se ti regalassero il computer più potente al mondo, ma tu non sai neppure da che parte si accende. Lo tieni lì, sul tavolo e lo guardi ma non succede nulla. Lo spolveri di tanto in tanto ma non può esserti utile in nessun modo. Tu il computer l’hai ma non lo puoi usare perché non sai come fare. Anche lo Spirito Santo rischia di essere il dono più prezioso della nostra vita ma inutile perché non sappiamo come farlo fruttare.
Oggi siamo tutti troppo avvinghiati alla carne, se ci lasciassimo guidare un po’ di più dallo Spirito avremmo vita migliore. Pensate a quanto egoismo fa crescere in noi rabbia, gelosia, impurità, discordie, invidie … è tutto frutto dei desideri della carne. Lo spirito invece ci spinge all’Amore, lo Spirito ci consente anzitutto di avere un dominio di noi stessi che spesso e volentieri ci lasciamo trascinare dagli altri (la società, il marketing, le mode …) e poi lo Spirito ci consente di sperimentare e quindi anche di condividere con l’altro l’amore, la gioia, la pace, la magnanimità, la benevolenza, la bontà, la fedeltà, la mitezza. 
Sembra essere la soluzione perfetta per tutti i nostri problemi … ma allora perché non la adottiamo? Forse perché, per usare le parole di Paolo ai Galati, “crocifiggere la carne con le sue passioni e i suoi desideri” non è facile! Intanto però proprio questa carne con le sue passioni e i suoi desideri ci sta mettendo in croce.
Manda il tuo Spirito Signore, aiutaci ad accoglierlo, aiutaci a fare un piccolo sforzo nell’abbandonare tutto ciò che la carne ci spinge a cercare, per sperimentare anche solo un poco i frutti che questo tuo prezioso dono può portare in ognuno di noi e quindi alla società tutta intera.
Spirito d‘Amore, Spirito di Consiglio, Spirito d’Intelletto vieni in ognuno di noi, scalda i nostri cuori e fa che possiamo agire secondo i tuoi preziosi consigli.

Amen

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