umili sinceri e coerenti nell'Amore

23 ottobre 2016
XXX domenica TO – C
Sir 35,15b-17.20-22a ; Sal 33(34) ; 2Tm 4,6-8.16-18 ; Lc 18,9-14
In questa 30^ domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la parola continua ad istruirci sulla preghiera, in particolare sulla questione dei rapporti tra orazione, senso di sé e valutazione sugli altri.
Noi siamo spesso portati a pensare che la preghiera sia essenzialmente una questione tra noi stessi e Dio. Per certi versi è vero ma non basta. La preghiera ha soprattutto a che fare con i nostri rapporti con gli altri e quindi di riflesso con la concezione che abbiamo di noi stessi.
Quel fariseo di cui parla Gesù nella parabola quasi certamente non mentiva dicendo di non essere ladro, ingiusto e adultero e certamente dice la verità quando afferma che digiuna due volte la settimana e paga la decima su tutto ciò che possiede. Ma questo non basta. Disprezza gli altri: “Non sono neppure come questo pubblicano!” dice. Quando ci riconosciamo giusti, più bravi degli altri, quando non sentiamo il bisogno di cambiare il nostro essere, il nostro modo di stare nel mondo … non riusciamo a entrare in dialogo con Dio, la nostra preghiera diventa un’autocelebrazione, una lode all’essere umano e non a Dio. Quanti cristiani oggi vivono in questo modo e quanto sono di scandalo per i fratelli che vogliono fare un cammino serio! Non parlo dei super attici dei cardinali o delle tasse più o meno pagate dai religiosi, parlo della quotidianità di tanti fedeli che non riescono a guardare in faccia il parente che abita al piano di sopra o il bisognoso che bussa alla porta o l’adolescente che a modo suo elemosina Amore. A questo punto ci siamo dentro tutti!
La preghiera che Dio gradisce, la preghiera che sale dritta al cielo è quella dell’umile, di colui che si riconosce indegno di stare alla presenza di Dio e che si pone accanto ai fratelli in un unico grido di aiuto verso Colui che tutto può.
Oggi è la Giornata Missionaria Mondiale, il Papa nel suo messaggio invita tutti “a guardare alla missione ad gentes come una grande, immensa opera di misericordia sia spirituale sia materiale. In effetti – continua a dire Papa Francesco -, in questa Giornata missionaria mondiale, siamo tutti invitati ad uscire, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana”. Per portare al mondo la misericordia di Dio è necessario abbassare le nostre creste, è necessario scendere dai nostri troni, è necessario farsi prossimi di tutti coloro che hanno fame e sete dell’Amore misericordioso di Dio. Per far questo si può andare dall’altra parte del mondo ma si può anche camminare per le strade della propria terra. Si possono andare ad incontrare le persone più lontane e sconosciute ma si possono anche riaprire quelle porte da tanto tempo chiuse nelle nostre famiglie. Si può portare il messaggio misericordioso del Vangelo a chi non ne ha mai sentito parlare ma si può testimoniarlo anche alle nostre nuove generazioni sempre più scettiche e lontane a causa delle tante contro testimonianze che incontrano quotidianamente sulla loro strada.
Domenica scorsa al mattino ero a Casazza perché un giovane salutava la sua comunità perché ha scelto di per andare 2 anni in terra di Bolivia. Della testimonianza che ha fatto durante l’omelia mi ha colpito questo: il motivo per cui ha deciso di partire è il desiderio di donare ad altri tutto quell’amore che ha ricevuto dalla sua comunità: da ragazzo frequentando il CRE, i campi scuola e altre attività; da giovane facendo l’animatore dell’oratorio e il catechista. A detto: “Ho ricevuto talmente tanto dalla mia comunità che ora mi sento di dover riversare questo amore a chi non ha la possibilità di conoscerlo diversamente”.
Prego quest’oggi perché i nostri ragazzi possano fare questa stessa esperienza: l’incontro misericordioso con Dio nella loro comunità. Possa questa nostra comunità avere in sé buoni testimoni del Vangelo: umili, sinceri e coerenti. Possa la pace di Cristo farsi viva ed efficace nelle nostre famiglie e nelle nostre piazze. Possa la nostra preghiera essere trasparenza di un rapporto vivo, umile e sincero con Dio e possa ognuno di noi desiderare di crescere giorno dopo giorno nell’Amore del Padre.

Amen

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