L'infinita grandezza del seme invisibile
23 luglio 2017
XVI domenica del TO – A
Sap 12,13.16-19 ; Sal 85(86)
; Rm 8,26-27 ; Mt 13,24-43
In questa 16 domenica del Tempo
ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci invita a riflettere sul nostro
essere persone e sul nostro essere nel mondo.
Il Vangelo ci offre l’immagine di
un uomo che sparge del buon seme nel suo campo ma al momento di vedere i primi
germogli si accorge che un suo nemico ha sparso della zizzania e quindi il
raccolto potrebbe risultare danneggiato. I suoi servi si offrono per strappare
la zizzania nascente ma il padrone del campo propone un modo di fare fuori da
ogni regola: “Lasciate che l’uno e l’altra crescano insieme fino alla mietitura”.
È certo che in questo modo il frutto finale sarà minore ma avrà una certezza:
non rischierà di strappare i germogli del buon grano.
È l’immagine della nostra vita,
in ognuno di noi c’è del buon seme e della zizzania, dobbiamo essere in grado
di riconoscerlo. Nessuno di noi è puro, nessuno di noi è perfetto, soltanto
riconoscendo i nostri difetti potremo veramente crescere fino a portare frutto.
Non è facile riconoscere i nostri difetti, il più delle volte i vizi si
mascherano di virtù e noi cadiamo nel tranello, neppure ce ne accorgiamo. è
certamente più facile vedere i vizi addosso agli altri. Un saggio racconta che
gli uomini camminano tutti in fila indiana e hanno tutti due zaini, uno sulle
spalle che contiene i vizi e uno sulla pancia che contiene le virtù; camminando
vediamo i vizi degli altri e li condanniamo mentre mettiamo in mostra le nostre
virtù dimenticando che sulle spalle portiamo uno zaino ben più pesante.
Tutto questo vale anche nella
società in cui viviamo. Facciamo in fretta a condannare le altre società, gli
altri popoli, gli altri modi di fare ma ci dimentichiamo che noi stessi abbiamo
tanto da migliorare.
Nei giorni scorsi abbiamo
terminato il CRE, e come è logico pensare, revisionando il lavoro fatto con i
coordinatori, abbiamo messo in luce come su quaranta adolescenti animatori
qualcuno ha svolto il suo compito in maniera mirabile mentre altri … beh erano
lì. Ogni anno ci diciamo che forse sarebbe
meglio scremare gli animatori di partenza ma … nel tempo abbiamo potuto
riconoscere che alcuni animatori oggi in gamba in passato avremmo dovuto
lasciarli a casa ma è proprio avergli dato la possibilità di crescere che ci ha
portato oggi ad avere degli animatori esemplari.
è l’intervento educativo che Dio
ha nei confronti di ognuno di noi, se avesse dovuto eliminarci ai primi segni
di cattiveria saremmo tutto scomparsi da tempo, invece nella sua paziente
misericordia non ha mai smesso di crede che il seme buono, anche se minuscolo
come un granellino di senape o invisibile come lievito nella pasta, possa
crescere abbondantemente e produrre semi meravigliosi nel mondo. Siamo noi quel
campo, è la Chiesa quel campo, è la nostra società quel campo. Non possiamo
permetterci di criticare nessuno né di perdere la speranza. Dio ripone tutto
nelle tue misere mani, Tu quanto credi nel buono e nel bello che c’è in te?
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