seminati dall'Amore

16 luglio 2017
XV domenica TO – A
Is 55,10-11 ; Sal 64(65) ; Rm 8,18-23 ; Mt 13,1-23
In questa XV domenica del Tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ci invita a pensare alla sua forza vitale.
In tutte e tre le letture proclamate infatti si fa accenno alla Parola stessa che viene sparsa e che produce frutto, che partorisce le primizie dello Spirito.
Spesso si sente dire oggi che tutto ciò che viviamo è già scritto, proprio come se Dio, o chi per esso, fosse l’autore del grande best seller intitolato “creazione” e, pagina dopo pagina tutto si avvera. La Parola che oggi abbiamo ascoltato invece ci mette di fronte ad un qualcosa di diverso: un seme gettato nella terra che può produrre più o meno frutto. Dunque non un destino già segnato ma la libertà di accogliere o meno il dono che ti viene proposto, non solo, anche la libertà di scegliere cosa farne di quel dono.
L’accento del Vangelo tra l’altro non cade, come siamo soliti pensare, sulla capacità dei terreni di accogliere più o meno bene il seme, ma sulla generosità del seminatore di spargere quel seme ovunque ed abbondantemente.
Che lo vogliamo o no il seme della Parola di Dio ci cade addosso: o ascoltando la Parola proclamata nella liturgia, o contemplando la creazione, o assistendo al miracolo della vita nella nascita di un bambino, o intuendo le meravigliose leggi del creato … la Parola entra dentro di noi e ci plasma ma, a differenza della creta di un vasaio, ognuno di noi può decidere cosa fare: lasciarsi plasmare o no? accogliere o respingere questa azione, che poi è la Parola?
Come il seminatore che, una volta seminato il campo, si siede a vegliare sul suo lavoro affinché il seme produca, prima lo stelo, poi il fiore e poi il frutto, anche Dio attende che i semi sparsi abbondantemente sulle sue creature possano piano piano produrre prima dei piccoli frutti e poi, col tempo compiere grandi prodigi.
Ad ognuno di noi quindi l’arduo compito di decidere le proprie sorti e le sorti del mondo intero.
Possiamo sfruttare il meraviglioso corpo e il meraviglioso pianeta che ci sono stati donati per i nostri più o meno sporchi comodi, se facciamo scelte egoistiche che non tengono conto di null’altro se non della nostra pancia, oppure, con un poco di sacrificio, possiamo decidere di accogliere nelle profondità più intime del nostro cuore ogni seme di Parola che ci raggiunge e lasciare che porti frutto abbondante, imparando così ad avere occhi, orecchie e mani attenti ai bisogni dell’altro. Certo lasciar entrare in noi la Parola costa un poco di sacrificio ma … se il seme dentro la terra non muore non può portare frutto.
Signore Gesù aiutami ad accogliere ogni piccolo seme del tuo Amore che spargi nella mia vita, fa che il mio cuore diventi uno scrigno prezioso nel quale il tuo amore possa operare meraviglie.

Amen

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