Shalom per la libertà di tutti gli uomini

9 luglio 2017
XIV domenica TO – A
Zc 9,9-10 ; Sal 144(145) ; Rm 8,9.11-13 ; Mt 11,25-30
In questa 14^ domenica del Tempo Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola di Dio ci consegna un altro tassello per conoscere sempre un po’ di più quel Dio che Gesù con la sua vita ci ha mostrato.
Il Padre che Gesù ci presenta è colui che sceglie i piccoli, coloro che nessuno sceglie, per presentarsi agli uomini. Sceglie di entrare nella storia attraverso il figlio di un semplice falegname di un paesino insignificante della Palestina; sceglie di dirsi agli uomini attraverso i lebbrosi che lo osannano mentre attraversa le strade delle loro città; sceglie di dirsi agli uomini attraverso un gruppo di insignificanti apostoli. Ma questo Dio, il Dio di Gesù Cristo, è quello stesso Dio che le profezie annunciavano; quel Messia che sconfiggerà gli eserciti oppressori; quello stesso Dio che dominerà su tutta la terra.
Il termine ebraico per dire la pace, quella pace che il Messia instaurerà con il suo arrivo, è shalom. Si tratta di una pace che ogni uomo può sperimentare solo se è inserito in un popolo che vive la pace. Non è dunque possibile perseguire la pace personalmente, non è possibile essere egoisti parlando di pace.
L’altro giorno ho chiesto ad un adolescente cosa fosse per lui la pace. La sua risposta è stata: “è la tranquillità con sé stessi e con il mondo, è un sentirsi completi. Ognuno nel suo piccolo deve cercare la pace.” È proprio la shalom.
Nel mondo in cui viviamo siamo troppo egoisti. Pensiamo al nostro bene e passiamo sopra le teste degli altri, soprattutto dei più deboli. Il messaggio di Gesù va proprio nel verso contrario. Gesù ci chiede di realizzare una pace che sia il prodotto di un lavoro altruistico, un lavoro decentrato verso colui che ha bisogno di tutto e di tutti. La pace che la parola di Dio ci chiede di realizzare non è semplicemente l’assenza di guerra ma è una tranquillità interiore che ci porta a guardare la creazione tutta con occhi nuovi, gli occhi di Dio stesso.
Come mai oggi nonostante tanti sforzi di tante persone la pace non è possibile? Perché ancora troppe persone pensano alla propria sedia privilegiata; perché ancora troppe persone pensano all’apparire; perché ancora troppe persone hanno sguardi attenti solo alla propria pancia.
Penso che i nostri pensieri stiano già scrutando le immagini dei nostri parlamenti, o dei problemi mondiali come la guerra in medio oriente, i profughi o il traffico di droga. In realtà dovremmo provare a restringere il cerchio della nostra osservazione sulle nostre giornate, sulle nostre scelte e sulle nostre continue mormorazioni. Proviamo ad uscire dai nostri piccoli orticelli e a confrontarci seriamente con la realtà delle cose, sia parrocchiali che comunali, statali o internazionali. Proviamo ad aprire un poco il nostro cuore ai bisogni ed alle esigenze al posto di viaggiare continuamente per preconcetti. Cerchiamo di conoscere direttamente le questioni, non fidiamoci solamente di ciò che i media cercano di farci vedere, ci accorgeremo che la realtà delle cose non è poi proprio così come la televisione ci mostra.
Godiamo al pensiero di poter fare ciò che vogliamo e pensiamo di essere liberi di fare tutto quello che ci passa per la testa, in realtà non decidiamo proprio nulla da noi stessi, indagini di mercato, pubblicità e palinsesti televisivi, per non parlare dei social, indirizzano ogni nostra scelta, dalla scatola che compro al supermercato al pensiero sui problemi nazionali ed internazionali. I veri liberi oggi sono i poveri, coloro che non possono o non vogliono per scelta lasciarsi fagocitare dal potere del denaro. Proprio questi piccoli sono coloro che riescono a riconoscere la vera essenza di Dio perché ne condividono le difficoltà e i pesi.
Signore Gesù che ti fai compagno di viaggio di coloro che hanno il coraggio di sopportare grossi pesi, aiutaci a decentrare i nostri desideri di pace e di benessere. Fa che le nostre attenzioni siano sempre più rivolte verso i più bisognosi tra i quali non sarà difficile incontrare il tuo volto di uomo fragile, inutile e indifeso.
Spirito santo, aiutaci a cercare la pace all’interno della comunità in cui viviamo.
Padre misericordioso e Dio di ogni bene, fa che possiamo comprendere il tuo disegno di pace per l’umanità intera così da poter investire ciò che siamo e facciamo a favore dell’umanità.

Amen

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