Santi x vocazione

1 novembre 2017
Solennità di tutti i santi
Ap 7,2-4.9-14 ; Sal 23(24) ; 1Gv 3,1-3 ; Mt 5,1-12a
Anche quest’anno ci ritroviamo a ricordare solennemente tutti i santi che dal paradiso ci accompagnano nel cammino. Quante volte abbiamo ascoltato le loro storie e ci siamo detti che certamente non erano uomini e donne normali, quasi avessero dei superpoteri. Le storie si sa, cercano di mettere in evidenza gli aspetti più grandi che si vuole trasmettere, ma se poi entriamo nei particolari più quotidiani delle loro storie ci accorgiamo che ogni santo era prima di tutto un uomo ed una donna come tanti altri, come me, come te, come tutti quelli che incrocio per strada ogni giorno. Poi magari scopriamo anche che non sempre chi li incontrava riconosceva quella santità per la quale oggi noi li ricordiamo. Ma allora questi santi chi sono? Perché noi facciamo così riferimento a loro? Perché ogni anno dedichiamo un giorno particolare tutto per loro?
Ricordare e venerare i santi ci aiuta a tenere alta la speranza, ci aiuta a comprendere che il cammino verso la santità è possibile, ci aiuta a capire che ogni uomo ed ogni donna può ed è chiamato a compiere questo cammino.
Il testo bellissimo delle beatitudini che ogni anno leggiamo in questa circostanza, ci aiuta a comprendere quale è stata la loro grandezza. Loro hanno capito che non tutti siamo destinati alla felicità ma che è la felicità che è destinata a noi da sempre. La felicità, la beatitudine di cui si parla nel Vangelo, e che tutti noi desideriamo raggiungere, non è una conquista dell’uomo bensì è un dono gratuito che tutti raggiunge e che tutti siamo invitati ad accogliere. Questa felicità non è dunque raggiungibile attraverso una strada che sta fuori di noi ma un qualcosa che sta dentro di noi. Quando Gesù dice ai suoi amici che il Regno di Dio è già qui, in mezzo a noi cerca proprio di farci capire questo. Ed i santi lo hanno capito, ed i santi ci aiutano a comprendere che vivere questo passaggio, dal fuori al dentro di noi, è possibile ed anche umano.
Se noi sfogliamo il calendario possiamo contare i santi che giorno dopo giorno vengono ricordati ma la prima lettura ci fa comprendere che in realtà si sta parlando “di una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”. La santità non è riservata ad un popolo eletto perché tutti i popoli appartengono a Dio e il Creatore vuole che tutte le sue creature siano felici, beate. Questo pensiero, che allarga verso l’orizzonte infinito la nostra visuale, ci introduce a comprendere il messaggio di San Giovanni: “vedete quale amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!”.
Noi siamo figli di Dio e questa certezza deve accompagnarci per tutto il cammino della nostra vita. È proprio questa certezza che ha portato i Santi a riconoscere la felicità che Dio donava a ciascuno di loro nonostante le fatiche che la vita poneva loro davanti.
Quante volte noi, pensando alla nostra vita eterna, diciamo ‘speriamo che ci sia qualcosa, speriamo che ci sia un posto anche per me in Paradiso’. Ma questa speranza deve divenire una certezza! La festa di oggi c’è lo conferma, la moltitudine di santi che oggi noi ricordiamo ci spalanca il cuore e la mente. Ognuno di noi deve diventare santo perché la santità è l’accoglienza incondizionata dell’Amore di Dio per noi.
Invochiamo i santi perché ci insegnino la via della semplicità.
Invochiamoli perché ci insegnino la via dell’abbandono fiducioso.
Invochiamoli perché ci insegnino la via che conduce alla casa del Padre, dove tutti loro ci aspettano per festeggiare il banchetto delle nozze eterne.
Amen.

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