I tre pilastri della fede ... per diventare veri uomini

14 febbraio 2018
mercoledì delle ceneri
Gl 2,12-18 ; Sal 50(51) ; 2Cor 5,20-6,2 ; Mt 6,1-6.16-18
Con questa celebrazione vogliamo iniziare solennemente il lungo periodo di quaresima che ci porterà a fare memoria degli ultimi giorni della vita terrena di Gesù. Le letture ci invitano alla penitenza ed al discernimento, in questi quaranta giorni siamo infatti invitati a vivere tre importanti pilastri della fede, di ogni fede: la preghiera, l'elemosina e il digiuno.
Un credente che non prega, non fa l'elemosina e non digiuna non è un credente, così come colui che prega, fa l'elemosina e digiuna facendo di tutto per farsi vedere dagli uomini e sentirsi dire che è “bravo”, neppure costui è un credente.
Preghiera, elemosina e digiuno in tutte le tradizioni religiose sono dei pilastri forti nella vita del credente. Non per niente ci fanno paura coloro che “invadono le nostre terre” e li vediamo ostentare questi atteggiamenti di preghiera e digiuno, l'elemosina è sempre poco messa in luce. Ma appunto come dicevo un attimo fa di chi ostenta questi atteggiamenti c'è da dubitare anche se non sta a noi pronunciarci sui sentimenti che passano nel cuore degli uomini. Piuttosto possiamo dire tranquillamente che ci mettono paura perché ci interrogano su qualcosa che noi cristiani non siamo più capaci di fare. Un mussulmano prega 5 volte al giorno interrompendo quello che sta facendo se è l'ora della preghiera, quante volte prega un cristiano medio italiano? Un mussulmano pratica il mese del Ramadan, quanti giorni di digiuno fa un cristiano medio italiano?
Praticare la preghiera, l'elemosina ed il digiuno sono i pilastri di ogni fede in Dio perché ci fanno riflettere sulle relazioni fondamentali della nostra esistenza: la relazione con l'altro, con Dio, con le cose e con noi stessi.
La preghiera infatti è relazione con Dio; pregando scopro di essere figlio e scopro che questo Padre ha molti altri figli quindi scopro di essere fratello; pregando scopro che il Padre non lascia a mani vuote i propri figli ma dona loro un ambiente vitale nel quale possono crescere nell'Amore reciproco.
Con l'elemosina scopro che il Padre nel suo infinito Amore mi ha dato più di quello che mi serve; privandomi di qualcosa posso entrare in relazione con qualcuno che ha bisogno di questo qualcosa e guardandolo negli occhi posso ridargli la dignità di essere amato; donando qualcosa agli altri posso anche scoprire che le cose non mi appartengono in modo assoluto ma mi sono concesse per poter sperimentare ed esercitare l'Amore.
Praticare il digiuno significa riprendere in mano il proprio corpo e scoprire la bellezza di quanto il Padre ci ha messo tra le mani, “non di solo pane vive l'uomo”, digiunare è l'unico modo per sperimentarlo; digiunare significa anche accorgersi che qualcuno ha bisogno di tutto quello che noi, spesso senza saperlo, sprechiamo; ci sono tanti uomini che ogni giorno soffrono la fame, avvicinarsi un poco al loro sentire ci aiuta a riconoscere i loro bisogni e a dare il vero valore alle cose che troviamo sulla mensa.
Preghiera, elemosina e digiuno sono di fatto i cardini dell'umanità.
Oggi l'uomo è talmente occupato a vedere se stesso come centro dell'universo che non riconosce necessario sperimentare l'incontro con l'altro, con Dio, con le cose e con il vero sé. Non spaventiamoci se nel mondo succedono cose incomprensibili al cuore dell'uomo perché ormai il cuore degli uomini è svuotato di ogni attenzione all'altro.
Noi cristiani credenti oggi siamo chiamati a digiunare, a pregare, a fare l'elemosina! Possiamo dare un segno di speranza a questo mondo, possiamo essere una piccola fiammella che illumina la storia.
Possa questa quaresima essere per tutti noi un luogo di crescita, di ricerca di quel vero sé che è rinchiuso nel segreto del nostro cuore, di incontro con l'altro e con Dio. Possa questa quaresima lasciare un segno indelebile nei nostri cuori.

 Buon cammino.

Commenti

Post popolari in questo blog

Un CUORE che arde d'Amore!

Tu vali molto di più!

Un patto di sangue con l'Amore