Nascosti al mondo me nel cuore di Dio


20 ottobre 2018
Santi Iosesse, Traiano e Barnaclate
Messa festiva nella vigilia della festa del voto
Gio 1,1-9 ; Sal 23 ; Ef 6,10-18a ; Lc 1,26-38
Non temere!
Sono le parole che l’angelo rivolge a Maria.
Ma “non temere” cosa?
Non temere … la mia presenza. Certamente essere alla presenza di una figura angelica può portare ad avere paura …
Non temere … ciò che starò per dirti. Certo, quando qualcuno inizia un discorso così c’è da preoccuparsi, significa che il peso di ciò che staremo per sentire non sarà certamente leggero.
Non temere … per la tua giovane età. Maria è una ragazzina di 12 anni, sola, in un piccolo villaggio, come poter sopportare altri pesi?
Non temere … le conseguenze del tuo sì. Maria con il suo sì darà inizio ad una esistenza di martirio (Ricordate le parole di Simeone alla presentazione di Gesù al tempio: Anche a te una spada trafiggerà l’anima, Lc 2,35b).
Non temere dunque!
Il cammino del cristiano, benché facciamo fatica a riconoscerlo e a viverlo è un cammino dedito al martirio, l’abbiamo inscritto nel DNA.
Oggi davanti ai nostri occhi ci sono due esempi grandi, da un lato Maria, che con troppa facilità rivestiamo di vesti regali e l’adorniamo di ori e fasto, ma la sua storia è una storia di povertà, semplicità e abbandono; dall’altra parte abbiamo i santi Iosesse, Traiano e Barnaclate che … il mondo non conosce. Anche loro hanno donato la vita per accogliere l’invito di Dio, anche loro hanno ascoltato una voce che suggeriva di “non temere” ed hanno saputo abbandonarsi nelle mani di Dio.
Stiamo parlando di tre uomini che nessuno conosce e nessuno ricorda tranne i Grumellesi, forse che la loro storia sia meno importante della storia della Vergne Maria? Forse che il loro martiro è stato meno efficace del martirio della Vergine Maria? No certamente!
I santi Iosesse, Traiano e Barnaclate, come tanti altri santi che hanno alimentato la storia con il loro sangue e con la loro vita di fede, oggi ci invitano a “non temere” la volontà di Dio. Ciò che la vita ci offre può essere una sofferenza, la nostra vita può essere nascosta al mondo, è anche possibile che nessuno si accorga di noi e che nessuno in futuro ci ricorderà ma … solo per il fatto di aver accolto l’Amore di Dio e per aver avuto il coraggio di decentrare l’interesse primario della propria esistenza da sé stessi verso gli altri e verso l’Altro … questi santi sconosciuti sono modello per tutta l’umanità del cristiano perfetto, cioè beato, cioè santo. Proprio come Maria.
I santi Iosesse, Traiano e Barnaclate siano per ognuno di noi modelli di umiltà, e di obbedienza, di fiducia e di audacia. Il loro silenzio, il loro nascondimento, la loro trasparenza sia per ognuno di noi stimolo per non mollare nella fatica e nella sofferenza, sia per tutti i giovani stimolo per indossare le armi di cui parla Paolo agli Efesini, non quelle armi che portano morte ma armi che portano Amore: la cintura della Verità, la corazza della Giustizia, i calzari del portatore di Pace, lo scudo della Fede, l’elmo della Salvezza e la Spada della Spirito che è la Parola di Dio.
Pertanto “non temere”, Dio ti accompagna nel cammino della vita!
Amen

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