Un sentiero per vivere ...
26 aprile 2020
III domenica di Pasqua
At 2,14a.22-33 ; Sal 15(16) ; 1Pt
1,17-21 ; Lc 24,13-35
In questa 3 domenica di Pasqua, abbiamo pregato nel salmo “Mostraci,
Signore, il sentiero della vita”; penso che questa invocazione possa essere
il riassunto del mio pensiero di quest’oggi.
Qual è il sentiero della vita? Penso sia quello mostrato dal
Vangelo.
Si parte dubbiosi, delusi, oserei dire anche un po’
arrabbiati perché ciò che stiamo vivendo non corrisponde alle nostre attese e
si conclude con una gioia così grande che non puoi che urlarla al mondo.
Anche noi, come i due discepoli, eravamo abituati troppo
bene nonostante usciti recentemente da una crisi che, in realtà quella vera era
solo di qualcuno; ora, colpiti tutti dalla stessa crisi, ci stiamo realmente
rendendo conto quali sono i problemi veri. Questo virus, che porta via la
salute e la vita a qualcuno, sta portando via a tutti le relazioni, la fiducia,
gioia, la libertà. Penso che se il problema sanitario ed economico, benché
reale, lo percepiscono solo alcuni, la questione relazionale e psicologica stia
colpendo davvero tutti. A noi, che eravamo abituati a spendere e a spandere, a
viaggiare e a fare gite fuori porta; a noi che lodavamo il Signore per la bella
giornata di sole che ci permetteva la gita in montagna; a noi che eravamo
pronti a festeggiare i sacramenti dei nostri figli con banchetti e regali …
oggi ci viene detto che non possiamo; non possiamo andare in vacanza quest’estete,
non possiamo andare in montagna, a correre lungo il fiume o a passeggiare
attorno al lago alla domenica, non possiamo banchettare neppure per una festa
religiosa … ma questo Dio che ci ha promesso mari e monti, che è Amore donato,
che vuole il nostro bene … dove è?
Sono le stesse domande dei due di Emmaus. Loro che, come
ogni pio ebreo attendevano un Messia che con la forza riconquistasse la libertà
del popolo eletto si trovano davanti un povero disgraziato ucciso come il
peggiore dei peccatori.
La questione è che a noi piace vedere nelle parole di Dio
ciò che ci fa piacere ma … non sempre ciò che ci fa piacere corrisponde alla
volontà di Dio.
È a questo punto che inizia il nostro cammino: “Stolti e lenti
di cuore a credere in tutto ciò che hanno scritto i profeti”. Gesù oggi scuote
anche noi con queste parole! “Non bisognava che il Cristo patisse …”
ecc. già, la parola che stona nel nostro vocabolario è proprio questa “patire”.
Non che Dio vuole la nostra sofferenza ma che impariamo a vedere Dio anche in
questa, non solo nella pancia piena, nel conto in banca abbondante e nei
festini con gli amici. Già questo Dio a noi va un po’ di traverso. In altre
parole, la Scrittura ci insegna che Dio attraversa in pieno tutta l’esistenza
dell’uomo, i momenti gioiosi e i momenti dolorosi. Dio non è venuto a cambiare
la storia del mondo ma ad insegnarci a viverla nel migliore dei modi.
E qual è il migliore dei modi per affrontare la sfida della
vita?
Ascoltiamo cosa risponde Gesù ai due: “Non sai cosa è
accaduto in questi giorni a Gerusalemme?” chiedono stupiti e due viandanti
facendo ovviamente riferimento alla passione e morte di Gesù, “Che cosa?”
risponde ignaro di tutto Gesù. Ma come “Che cosa?” come puoi Gesù averlo
già dimenticato? È successo proprio ieri? E proprio a te?
Gesù non ricorda il male che l’uomo compie contro di lui,
così come non sta tenendo a mente il fatto che questi due suoi amici gli hanno
già girato le spalle, hanno già perso la speranza … Gesù tiene a mente solo l’amore
ricevuto, tiene a mente solo le cose belle che gli uomini gli offrono. Penso
che Gesù se avesse dovuto raccontare la sua passione e morte avrebbe ricordato
il tentativo di Pilato di salvarlo, l’amore delle donne di Gerusalemme che
piangevano per lui, l’aiuto del Cireneo, i volti dei suoi amici sotto la croce
(Maria e Giovanni e forse qualcun’altro), la preghiera del ladrone pentito, le
parole del centurione. Gesù ci insegna a sopportare le fatiche tenendo lo
sguardo fisso sul positivo. Gesù non ha mai perso la Speranza nel Padre, tutta
la sua vita e tutta la sua passione sono stati un atto di affidamento a lui;
tutto sembrava andare storto ma “Padre sia fatta la tua volontà”.
Certo il capitolo 24 ci dona tanti messaggi, io ne ho presi
in prestito solo un paio per la mia riflessione.
Cerchiamo di vivere questo tempo difficile con lo sguardo
rivolto in avanti senza perdere la Speranza. Il Signore ci accompagna e ci
guida, non semplificandoci gli eventi della vita ma aiutandoci a superarli nel
miglior modo possibile.
Maria madre fiduciosa accompagni la nostra preghiera.
Amen.
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