Pasqua

S. Pasqua 2012 


Il Santo Padre nel suo messaggio per la quaresima ci invitava a riflettere sulla carità. E penso veramente che non esista giorno migliore della Pasqua per parlarne. 
Carità come amore verso il fratello, come correzione fraterna, come crescita spirituale condivisa. 
È un punto di vista diverso dal solito, normalmente chiamiamo carità il fare l’elemosina o l’offrire un boccone a chi è nel bisogno. Il Papa ci invita a riportare l’attenzione sui bisogni più spirituali e quindi intimi dell’uomo.
Dopotutto Dio poteva inviare selvaggina ai popoli che morivano di fame, come fece per il popolo ebraico nel deserto, poteva rendere potabili tutte le acque per eliminare la sete, poteva immobilizzare tutti coloro che commettono azioni malvagie, poteva … invece ha deciso il sacrificio del suo Figlio, perché solo in questo modo ha potuto sanare i cuori degli uomini. 
I mali del giorno d’oggi sono l’indifferenza verso l’altro, il disinteresse che nasce dall’egoismo. Ma siamo bravi anche a trovare delle buone scuse, la privacy ci consiglia di stare lontano dalla “sfera privata” delle persone, quindi noi la rispettiamo. Questo però significa chiudere gli occhi sui problemi veri che segnano sempre di più il cuore e la vita degli individui. 
Mi riferisco per esempio alla capacità di saper distinguere il bene dal male; oggi sempre più è lasciata al libero arbitrio. Che significa che ognuno fa quello che vuole. È bene quello che mi fa piacere è male quello che non mi fa piacere. Ma è sempre vero? E l’attenzione all’altro che tanto predichiamo e insegniamo al catechismo ai nostri figli che fine ha fatto? 
L’egoismo di cui prima abbiamo parlato è proprio questa esagerata attenzione alle ricchezze materiali e alla sazietà dei propri bisogni, ma anche il mettere sempre al primo posto i propri interessi e le proprie preoccupazioni.
L’esempio che Gesù ci continua a dare a duemila anni di distanza è proprio il contrario. I suoi interessi e i suoi bisogni sono passati all’ultimo posto. Basti ricordare la scena dell’orto degli ulivi ma anche tutti gli interventi pubblici a seguito dei quali è stato poi arrestato e ucciso. 
Nella nostra società, se ci si preoccupa degli altri è per garantire loro salute fisica e aiuto materiale. E l’invito alla salvezza eterna? E lo sguardo prolungato su ciò che sarà? Quando abbiamo il coraggio di riportare il nostro e l’altrui pensiero su questi temi vitali per l’esistenza umana?
Anche noi cristiani sempre più ci adeguiamo alla mentalità di questo mondo. Se ci troviamo in mezzo ad una folla (che sia una manifestazione politica o un aula di tribunale, che sia un bar o un concerto) è sempre più difficile distinguere i cristiani dai non credenti. Ci stiamo appiattendo adagiandoci nel crogiuolo dell’indifferenza e del buonismo. Come potremo testimoniare il Risorto se ci lasciamo impastare nelle cose del mondo?
Il signore Gesù ci dice con forza che noi siamo nel mondo ma non siamo del mondo, siamo cittadini del Regno dei cieli! Questa è la realtà che da senso alla nostra vita, questa è la certezza che deve spronare ogni nostra azione, questo è lo sguardo verso la meta che ci aiuta a superare tutte le difficoltà. Ma come possiamo vivere protesi al Regno se non ci crediamo veramente? Come possiamo correggere fraternamente i fratelli che camminano nel verso opposto di questa meta se anche noi andiamo in quella direzione?
La Pasqua del Signore Gesù viene nella mia vita per invitarmi a convertire la mia rotta, a rendermi conto che la direzione da prendere è quella che va nell’altro senso di marcia. 
La comunità cristiana, io, noi tutti, oggi deve farsi un bell’esame di coscienza, dobbiamo rientrare in noi stessi e accogliere l’invito dell’apostolo Paolo: “cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra”. Se riusciamo nel nostro faticosa cammino ad accogliere questo invito allora le nostre strade diverranno veramente luminose, le nostre giornate veramente faranno trasparire il nostro incontro con il Risorto, la nostra vita sarà esclusivamente testimonianza dell’Amore ricevuto.
Buona Pasqua

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