Si certo! Come no!


15 aprile 2012
2^ domenica dopo Pasqua
At 4,32-35 ; Sal 117(118) ; 1Gv 5,1-6 ; Gv 20,19-31
In questa 2^ domenica dopo pasquaci viene presentata la bella figura di Tommaso. Penso che tutti noi restiamo affascinati da questo apostolo, per me almeno è così. È talmente sconvolto dagli eventi che gli stanno accadendo attorno che non riesce neppure a credere a ciò che i suoi amici gli dicono. E come dargli torto? Gesù lo ha visto morto, non era una finzione, e come può ora essere stato in quella stanza vivo?
I suoi amici tutti entusiasti gli dicono “Abbiamo visto il Signore” e lui … e noi cosa avremmo detto?
Pensiamo a quando incontriamo un amico che ha fatto un’esperienza spirituale fantastica, che ne so. Un giovane di ritorno dalla GMG o da un mese di cammino verso Santiago, qualcuno di ritorno da un pellegrinaggio mariano (Lourdes, Fatima, … Medjugorje) o da padre Pio. Ti dice: “Ho incontrato Dio”. E tu cosa rispondi “Si, certo! Come no!”
Non è per nulla semplice credere un’affermazione come quella. Eppure capita!
La cosa sarebbe stata diversa se quei pellegrini che dicevamo prima ritornano a casa e iniziano a comportarsi in un modo nuovo. Hanno un’attenzione speciale verso i più bisognosi, sono sempre sereni, hanno sempre una parola di consolazione, difficilmente mandano a quel paese gli amici … Cosa è successo? Perché sei diverso da prima? “Ho incontrato il Signore!”. Ora questa risposta ha un significato diverso, è più forte e più convincente!
Se l’incontro con il Signore non mi cambia la vita non l’ho incontrato!
Noi tutte le domeniche veniamo in chiesa per incontrare il Signore! Questo incontro mi cambia la vita? Ogni volta che mi siedo alla sua tavola il mio cuore si riempie di meraviglia sempre nuova? Chi mi incontra dopo messa si accorge che ho appena fatto un incontro che mi ha riempito di gioia?
Io dubito che noi facciamo questa esperienza. Siamo molto simili a Tommaso finché non vediamo non crediamo! Ma quando vedremo sarà troppo tardi! E poi, detto tra noi, vogliamo vedere? Le grandi cose che il Signore compie le abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma non le vediamo!
E poi quella bellissima frase con cui Giovanni conclude il suo vangelo: “Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Quante volte andiamo alla ricerca di segni tangibili della presenza di Dio, quante volte ci rifugiamo in veggenti e guaritori, impositori delle mani e predicatori. Ma la Parola di Dio l’abbiamo letta? La apriamo ogni tanto? Ho visto molti giovani convertirsi a Cristo leggendo la sua Parola! Noi cristiani spesso con troppa facilità la critichiamo senza neppure sapere ciò che stiamo dicendo. Eppure se avessimo il coraggio di iniziare a leggerla le nostre strade sarebbero illuminate dalla sua luce, le nostre giornate sarebbero trascorse alla luce del sole e le nostre vie avrebbero una meta ben precisa.
Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Il Signore oggi non ci chiede di credere cecamente, ad occhi chiusi. Ci sta chiedendo proprio di aprirli gli occhi e di leggere tutto ciò che ha compiuto per noi. È proprio ad occhi aperti che si crede, interrogandosi sui misteri e spulciando le sacre scritture alla ricerca di risposte. Se teniamo gli occhi chiusi per paura di vedere … Dio non riusciremo mai a incontrarlo!

Signore Gesù che continua a essere in mezzo a noi nella Pasqua eterna, fa che ti riconosciamo nello spezzare del pane, fa che ti incontriamo per la via, fa che possiamo un giorno anche noi dire con Tommaso “mio Signore e mio Dio!
Amen

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