L'inspiegabile fascino del divino


26 maggio 2013
SS. Trinità
Pr 8,22-31 ; Sal 8 ; Rm 5,1-5 ; Gv 16,12-15
In queste domeniche stiamo celebrando Solennità molto importanti, direi che sono il cuore della nostra fede: due domeniche fa l’Ascensione, domenica scorsa la Pentecoste, oggi la SS. Trinità e tra non molto la solennità del Corpus Domini, del Corpo e Sangue di Cristo.
Perché dico che sono il cuore della nostra fede? Perché ci troviamo difronte a misteri che non riusciamo a spiegare. Qualcuno potrebbe dire che non ha senso quello che sto dicendo. Ed in effetti oggi, in questo nostro mondo che vive di scienza, tutto ciò che non è verificabile non è reale. Eppure è proprio il mistero che mi consente di pensare e credere che esiste Dio.
E se ci pensiamo le cronache e le trasmissioni si stanno riempendo di tante notizie misteriose, notizie alle quali nessuno sa dare una spiegazione. Pensiamo alla trasmissione “Mistero” o “Quarto grado” e a quante altre che hanno la pretesa di svelare ciò che esperti e studiosi non riescono a comprendere! Eppure a sentire loro pare che le cose siano tutte così semplici!
Credere in Dio senza idolatrarlo, cioè senza ridurlo a un oggetto da adorare, significa riconoscere che, nonostante i tanti tentativi che l’uomo nella storia ha fatto per dire o non dire Dio, ha sempre qualche cosa in più che deve essere conosciuto.
Per gli ebrei questo concetto è espresso con l’impossibilità di dire il nome di Dio. Il tetragramma sacro, infatti, non consente di pronunciare il nome proprio di Dio, colui che legge la Sacra Scrittura trovandosi difronte una parola impronunciabile (JHWH – mancano le vocali) è costretto ad utilizzare altre parole, cosciente che non sta dicendo ciò che vorrebbe. Per i mussulmani i 99 nomi di Dio sono 99 qualità di Dio, il centesimo nome, è sconosciuto all’uomo, potrà infatti scoprirlo quando si troverà faccia a faccia con Dio stesso. Per noi cristiani parlare di Trinità significa aprire le porte a qualcosa che non riusciamo a comprendere né a spiegare: un unico dio in tre persone uguali e distinte!
Siamo così difronte a tre modi diversi di dire l’immensità di questo Dio, che non possiamo possedere pienamente ma ci viene data la possibilità di scoprirlo un poco per volta, fino al giorno in cui lo incontreremo a quattrocchi ed allora avremo difronte una meraviglia inaspettata.
Abbiamo sentito nel Vangelo Gesù dire: “Quando verrà, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.” È infatti solo lo Spirito che la scorsa settimana abbiamo invocato e celebrato in modo speciale, a concederci la luce per entrare un poco per volta nelle profondità di Dio. Non è quindi questione di quanto uno ha studiato ma di quanto uno ha pregato. Non contano qua le ore passate davanti ai libri di teologia ma le ore trascorse in ginocchio o a contemplare il creato (come magnificamente ci ha detto il Salmo 8).
Questo Spirito giorno dopo giorno ci consegna un tassello sempre nuovo di Dio, soltanto mettendoli tutti insieme potrò avere un’idea sempre più completa di chi è, ma farò anche la scoperta che questa immagine non potrò vederla completata se non quando sarò, un giorno faccia a faccia con Lui, il Creatore, l’Innominabile.

Santa Trinità, unico vero Dio, accoglimi con la tenerezza del Padre, accompagnami con la complicità fraterna del Figlio e custodiscimi con lo Spirito Santo Amore.
Amen

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