Un piccolo insignificante pezzo di pane!
2 giugno2013
SS. Corpo e Sangue di Cristo
Gen
14,18-20 ; Sal 109 ; 1Cor 11,23-26 ; Lc 9,11b-17
Oggi
la liturgia ci propone la solennità del corpo e del sangue di Cristo.
Festeggiare
solennemente il corpo ed il sangue di Cristo significa per ogni cristiano
soffermarsi a riflettere su quel gesto che segna settimanalmente, se non
quotidianamente, la propria fede: la comunione eucaristica.
Ogni
volta che ci accostiamo alla comunione noi ci cibiamo di quel pane eucaristico
che la fede ci dice essere realmente il Corpo santissimo di Gesù.
Gli
apostoli, ma anche noi avremmo fatto lo stesso, volevano che Gesù non li
lasciasse mai più. E lui ha trovato (passatemi questo termine) con questa
modalità così particolare, non solo il modo di restare con noi, ma addirittura
di entrare dentro di noi e divenire noi per farci diventare come lui. Lui
diviene nostro cibo, il cibo è ciò che compone il nostro corpo, noi siamo ciò
che mangiamo e se mangiamo Gesù diveniamo Gesù!
Avrebbe
potuto scegliere qualsiasi alimento, probabilmente se fosse nato a Bergamo la
nostra eucarestia sarebbe fatta con le “croste della polenta”! Spero di non
essere stato blasfemo! Il pane è il cibo base di ogni popolazione. È ciò che
accompagna ogni piatto, è il cibo più semplice che esista. E poi, se ci
pensiamo, è composto frantumando (potremmo dire “uccidendo”) tanti chicchi di
grano per formare un unico impasto da dividere ulteriormente in tanti pani o
fette di pane.
E
per il vino? La stessa cosa, è la bevanda che porta la festa. È quella bevanda
che sta sul tavolo di ogni contadino. Nasce anch’essa dalla “uccisione” di
tanti acini d’uva che producono un unico buon vino da distribuire in tanti
bicchieri vuoti.
È la
Sua storia, è una storia d’amore. La storia di chi ha il coraggio di consumarsi
per sfamare e dissetare gli altri.
Sapete
cosa facciamo ogni volta che ci cibiamo di questo pane? Innalziamo a Dio la
richiesta di divenire un piccolo chicco di grano, un piccolo acino d’uva che
frantumato o pigiato assieme ad altri può sfamare o dissetare tanti fratelli
affamati o assetati.
Certo
io penso che Dio avrebbe potuto trovare qualcosa di più appariscente, qualcosa
che inequivocabilmente dicesse la sua presenza, qualcosa di cui nessuno poteva
dubitare.
Io
sono convinto che questa sia stata proprio la sua grandezza … e la nostra
salvezza. Non si potevano dire cose così grandi con altri mezzi. Non si poteva
consegnare all’uomo nulla di più immenso di un piccolo pezzo di pane che ha
bisogno di mani immonde per darsi agli uomini.
In
questo giorno siamo chiamati ad uscire allo scoperto, nelle strade e nelle
piazze dei nostri paesi. Lo facciamo portando solennemente quel piccolo
insignificante pezzo di pane. Chi ci vede e non sa cosa stiamo facendo ci
potrebbe scambiar per matti! Eppure oggi noi non abbiamo vergogna, anzi, ci
vestiamo della festa e a testa alta siamo orgogliosi di ciò che stiamo facendo.
Perché non è sempre così? Perché normalmente mi vergogno del mio essere di
Cristo? Perché quando mi trovo in pubblico, il segno della croce pare essere un
gesto per scacciare mosche?
Signore
Gesù, mistero d’Amore, che ti sei fatto come noi per farci come te, aumenta la
nostra fede nell’Eucarestia.
Tu
ti fai vicino a noi con un insignificante pezzo di pane, insegnaci l’umiltà di
donarci agli altri senza desiderare nulla in cambio e senza lamentarci della
sofferenza provocata inevitabilmente dal donarsi.
Amen
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