Fede: un dono vitale!

2 agosto 2015
XVIII domenica TO
Es 16,2-4.12-15 ; Sal 77(78) ; Ef 4,17.20-24 ; Gv 6,24-35
In questa 18 domenica del tempo ordinario, pasqua della settimana, la parola di Dio ci aiuta a riflettere sulla fede.
Che cosa è la fede? Potrebbe essere la domanda da cui partire.
Noi siamo soliti pensare che si tratta di una capacità o di una sensibilità propria di qualche uomo, oppure della fissazione di qualcun altro, oppure di una serie di cose da fare per ottenere qualche cosa di particolare.
Il Vangelo di questa domenica ci aiuta nella riflessine, ad un patto però: che anche noi come quella folla siamo alla ricerca di Gesù, anche per i motivi più futili, ma alla ricerca di Gesù. La folla lo cercava perché hanno mangiato il pane e si sono saziati, è una motivazione troppo debole per potersi mettere in cammino con Gesù, ma offre a lui l’opportunità di rivolgersi a loro. Noi lo cerchiamo? Perché? Perché siamo alla ricerca di una grazia? Perché dobbiamo rispettare dei precetti che ci hanno inculcato nella testa sin da piccoli? Perché lo fanno tutti (penso per esempio alla richiesta dei sacramenti)? Sono motivazioni i troppo deboli, possono essere degli ottimi trampolini di lancio ma serve appunto coraggio per tuffarsi.
Ecco allora che Gesù dice: “datevi da fare ... per il cibo che rimane per la vita eterna”! Insomma bisogna tirarsi indietro le maniche. La fede non è una cosa per deboli, per gente che vuole la vita comoda, la fede è per chi ha voglia di tirarsi indietro le maniche e sbattersi. 
Ecco allora la domanda della folla che diventa la nostra, o per lo meno di chi vuole fare questo tuffo: “che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?” 
Il primo passo, dice Gesù, è credere: “che crediate in colui che egli ha mandato”. Ma come Gesù, siamo pronti a fare chissà che cosa per camminare con te e tu ci chiedi solo di credere? Siamo pronti a prendere in mano vanghe e badili, siamo pronti a costruire case, chiese e scuole, siamo pronti a fare notti insonni per portare i ragazzi al mare ... e tu ci chiedi solo di credere? Ma forse il trucco è proprio qua: se sei disposto a fare chissà che cosa e ti viene chiesto poco, perché non tentare? 
Fede non è semplicemente mangiare del pane ma è un riconoscere il grande dono significato da quel pane. Si tratta del dono gratuito di un padre che vede le fatiche e le esigenze di un figlio che cresce e lotta per vivere sempre meglio. In quel dono si possono scorgere quindi la sofferenza, la fatica e i sacrifici di quel padre. La fede quindi è anzitutto un opera di Dio nei nostri confronti, é la sua opera creatrice che continua a plasmare la creazione. Ecco perché Gesù dice “io sono il pane della vita”. Lui è quest’opera di Dio, lui è il sacrificio del Padre per i suoi figli. L’eucarestia che stiamo celebrando non è semplicemente il pane moltiplicato che ha saziato le folle ma la manna che dona energia al popolo affamato e stanco che vaga nel deserto in cerca della libertà. Noi siamo questo popolo vagante, questa società in cui viviamo è sempre più arida di senso e di valori, dobbiamo cibarci di questo cibo per recuperare le nostre energie e ricominciare a camminare verso la salvezza.
La forza meravigliosa dell’eucarestia la sperimento ogni anno quando vado a Taizè. Ogni giorno quei tre/quattromila giovani si cibano di prima mattina del pane eucaristico o anche solo vedono che qualcuno lo fa e prima della fine della settimana l’acquolina viene a tutti; io penso che non tutti ne comprendono la grandezza e tanti probabilmente se fossero stati a casa loro non lo avrebbero mangiato, eppure per tutti cambia qualcosa in quella settimana, non è semplice cibo che si consuma ma cibo che rimane per la vita eterna e porta i suoi frutti anche a coloro che no lo sanno, perché se un seme cade in terra e trova le condizioni buone cresce e da frutto. 

Donaci il coraggio Signore di credere in te, aiutaci a lasciarci plasmare dal tuo amore paterno.
Donaci il coraggio di cibarci costantemente del tuo corpo eucaristico e fa che in noi trovi buon terreno per crescere e dare buoni frutti.
Donaci il coraggio di cercarti sempre anche quando la fatica ci fa perdere voglia e speranza, il desiderio di assaporare la tua presenza risanatrice sia per noi stimolo per non mollare ed energia per superare ogni ostacolo.
Amen.

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