fare o essere comunione ... d'Amore?
19 agosto 2018
XX domenica TO – B
Pr
9,1-6 ; Sal 33(34) ; Ef 5,15-20 ; Gv 6,51-58
In questa XX domenica del Tempo
Ordinario, Pasqua della settimana, la Parola ritorna sul grande tema dell’Eucarestia.
Gesù dice senza mezzi termini: “… colui che mangia me vivrà per me …” e
per ben 5 volte nei pochi versetti che abbiamo letto ritorna il tema del
mangiare la Sua carne e di bere il Suo sangue.
È un linguaggio duro da
comprendere, duro perché va oltre la razionalità dell’uomo. “Come può costui darci la sua carne da
mangiare?” è la domanda dei giudei ma se siamo sinceri con noi stessi
potrebbe benissimo essere la domanda di ciascuno di noi!
Gesù sta parlando dell’Eucarestia,
quel pane e quel vino di divengono il suo corpo e il suo sangue!
Quando noi veniamo a messa,
facciamo la comunione (così almeno dovrebbe essere), ma cosa significa fare la
comunione? O meglio: basta fare la comunione o è necessario essere in
comunione?
Quando facciamo la comunione noi
vogliamo rispondere alle parole di Gesù: “Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me ed io in lui”. Noi
facciamo la comunione ma diveniamo davvero uno con Cristo? A volte mi chiedo
davvero se abbiamo il coraggio di lasciar operare quel corpo di Dio che
portiamo dentro al nostro misero corpo. Lui vuole trasformarci dall’interno,
Lui vuole farci come Lui, Lui vuole renderci suoi. Noi facciamo la comunione ma
diventiamo comunione tra i fratelli? Il nostro agire nel mondo è un agire che
porta unione o separazione? Le nostre parole sono parole d’Amore o di rabbia?
Essere in comunione con Dio significa
comportarsi come Lui, dire le sue stesse Parole, sperimentare i suoi stessi
sentimenti.
Dio è Amore e il suo donarsi a
noi è l’apice della sua esperienza di Amore; io con la mia vita porto questo
Amore all’uomo di oggi, sempre più freddo, sempre più dubbioso, sempre più
pieno di sé?
Abbiamo appena festeggiato la
solennità dell’Assunta e ci siamo detti che in noi c’è il germe della vita
eterna. Quella vita eterna non è un qualcosa che verrà un giorno, quel Regno di
Dio è già qui, dentro di noi, vive in noi e vuole portare frutti attraverso
noi. Cibarsi del suo corpo e del Suo sangue non è cosa banale, significa
introdurre dentro il nostro organismo una energia divina che rivoluziona tutta
la nostra esistenza. È un’esperienza meravigliosa che ci cambia dall’interno. Io
spero che ogni cristiano abbia sperimentato nella sua vita almeno una volta la
bellezza dell’Amore di Dio, altrimenti di cosa siamo testimoni? E se qualcuno
non lo avesse sperimentato forse è il caso che riveda un poco quella che chiama
fede, forse si tratta solo di pie opere che coinvolgono la testa, le braccia,
la lingua ma non il cuore.
Essere cristiani è più semplice
di quello che sembra: basta lasciarsi fare da Dio. Cibandoci del suo corpo noi
esprimiamo il nostro consenso a lasciarci plasmare da Dio e nella quotidianità
dobbiamo avere il coraggio di lasciare agire in noi quel Dio che abbiamo
desiderato tanto ospitare.
Santo Spirito aiutami a lasciarmi
plasmare dalla tua volontà. Fa che il mio essere dica in tutto e per tutto il
Tuo Amore di Padre e di Fratello.
Possa il mio cuore desiderare
giorno dopo giorno e essere sempre abitato dal tuo Amore e possa questa
esperienza indicibile trasparire agli occhi di coloro che incontro sul sentiero
della vita, soprattutto i più lontani e i più increduli.
Amen
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