Giù la maschera

 

11 ottobre 2020

XXVIII domenica TO – A

Giù la maschera

Is 25,6-10a ; Sal 22(23) ; Fil 4,12-14.19-20 ; Mt 22,1-14


Confesso che in questa 28^ domenica del tempo ordinario, Pasqua della settimana, la Parola mi ha davvero messo in difficoltà.

È bello pensare che Dio ci invita tutti ad un banchetto nuziale. Si fa festa, si mangia tutto e anche di più (e gratis), ci si diverte con gli amici, … insomma una vita futura da sogno!

Ma c’è la questione di quella veste nuziale che mi mette un po’ in crisi.

Effettivamente se vedessimo qualcuno presentarsi ad un banchetto di nozze in pantaloncini da spiaggia ed infradito ci creerebbe subito dei problemi! E se ci pensiamo bene in realtà ogni volta che andiamo da qualche parte cerchiamo di prepararci per tempo, portando gli abiti giusti e non solo.

Ma possibile che nessun servo abbia fatto resistenza all’ingresso di questo personaggio? Possibile che sia sfuggito ai controlli degli incaricati alla sicurezza? Come ha fatto ad infiltrarsi?

Proviamo a riflettere su questo.

Solo il padrone di casa si accorge che questo tizio non si è preparato ad un evento così elegante ed importante. Forse perché non esiste solo la preparazione esterna del corpo: il parrucchiere, il sarto, l’estetista … Forse perché questo padrone di casa riesce a vedere ciò che i servi non possono vedere: il cuore. Chiunque può partecipare ad una festa ed indossare abiti adatti ma se il tuo cuore è altrove, se nel tuo profondo sei lì presente solo per fare un piacere a qualcuno o per fare bella figura … in realtà non ti sei preparato, non stai vivendo pienamente la festa a cui sei invitato.

Indossi una bella maschera che però nasconde il tuo vero stato d’animo. Sei come un clown che piange ma nessuno se ne accorge perché sul suo volto c’è sempre dipinto un enorme sorriso.

Ora pensiamo un po’ a noi stessi.

Tutti siamo invitati a partecipare alla grande festa che Dio prepara per i suoi figli che ritornano a casa dopo il pellegrinaggio terreno, ma quanto di noi dice il desiderio di partecipare a quella festa?

Possiamo dirlo a parole, possiamo farlo credere agli altri, possiamo perfino insegnare agli altri tutto ciò che conosciamo su quel regno ma nel nostro cuore come ci stiamo preparando? Come attendiamo quel grande evento che è l’apice della nostra esistenza? Il Regno dei cieli … ne parliamo ai nostri ragazzi, lo citiamo nelle preghiere (venga il tuo Regno), lo speriamo per i nostri cari … ma realmente ci crediamo? Realmente siamo interessati a conoscerlo per poterlo vivere?

Signore Gesù, siamo degni del tuo banchetto da sempre, perché tu ci hai consegnato l’abito nuziale, la dignità di figli di Dio. Eppure, nella nostra vita spesso lo dimentichiamo nell’armadio pensando che forse è ancora troppo presto per indossarlo oppure pensando che ha una taglia troppo piccola e mi va stretto, limita i miei movimenti. Ti prego quest’oggi, aiutami a scoprire la meraviglia di questo abito nuziale che, non solo ha la mia misura ma mi calza proprio a pennello mettendo in risalto la preziosità e l’unicità che sono ai tuoi occhi.

Spirito Santo riscalda il mio cuore affinché possa desiderare nel mio intimo l’incontro gioioso con il Padre e poter così accogliere il suo invito per godere in eterno del suo banchetto.

Amen.

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