Prepariamoci ad un evento fondamentale

6 dicembre 2015
II domenica di Avvento – C
Bar 5,1-9 ; Sal 125(126) ; Fil 1,4-6.8-11 ; Lc 3,1-6
Prepararsi ad un evento importante per la propria vita significa investire energie, tempo e soldi. Penso in questo momento a quanto investiamo per un matrimonio o per il sacramento dei nostri figli: penso al ristorante, all’abito della festa, agli invitati da scegliere, ai fiori e agli addobbi, al fotografo…
L’avvento che stiamo vivendo è il periodo di preparazione ad uno degli eventi importanti della nostra vita spirituale, potremmo anche dire al più importante: la venuta del Signore Gesù nella nostra storia.
Non per niente nella prima lettura il profeta chiede alla sposa Gerusalemme di deporre l’abito del lutto per indossare quello della gioia: “avvolgiti nel manto della giustizia, metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno, perché Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura sotto il cielo”.
Ma è anche ciò che l’apostolo Paolo desidera per la sua comunità di Filippi: “Prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo…”; il giorno di Cristo è lo stesso per il quale anche noi ci stiamo preparando in questo avvento, è il giorno della Pasqua finale, del suo ritorno definitivo, il giorno in cui tutto sarà riportato in Lui come era all’inizio dei tempi.
Ma tutto questo come si può realizzare nella nostra vita? Come possiamo noi accogliere questi inviti? Come investire energie e tempo (i soldi non occorrono) per questo avvenimento fondamentale della mia storia?
Il vangelo risponde a questi interrogativi.
Anzitutto questo avvenimento avviene nella nostra storia, l’incarnazione di Dio non è un fatto filosofico o puramente spirituale, Luca lo specifica bene: siamo “nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato …”. È oggi, nella mia storia che Gesù entra, questa storia fatta di sangue e terra, questa storia fatta di gioie e di dolori. In questa storia “la Parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.” Quest’annotazione è importante, il primo passo che dobbiamo fare per incontrare Gesù che viene è avere il coraggio di andare nel deserto, dobbiamo avere il coraggio di spianare la nostra esistenza, lasciandoci alle spalle avvallamenti e burroni, luoghi in cui può nascondersi facilmente la falsità e l’ipocrisia. Solo nel deserto, in una vita spianata, libera da ogni ombra in cui si può nascondere il male, possiamo ascoltare e quindi lasciarci conquistare dalla Parola dell’Amore eterno. Sarà soltanto in questo deserto che la mia vita convertita potrà a sua volta divenire voce che risveglia, in tutti coloro che incontro, il desiderio di salvezza che abita il cuore di ogni uomo, soltanto allora “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Signore Gesù alimenta in me il desiderio di cercarti svuotandomi di tutto ciò che mi tiene lontano da te. Fa che ogni uomo e ogni donna, vedendomi possa sentire dentro di sé quell’innato desiderio di salvezza che lo porterà all’incontro con te. Questo cammino di avvento non sia soltanto un tempo per aspettare la neve e i regali ma sia palestra per poter accogliere ogni giorno il regalo più grande: la tua presenza nella mia vita di tutti i giorni.

Amen

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