trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia
Natale 2015
Messa del giorno
Il Vangelo di questo giorno ci
presenta i pastori che vanno “senza
indugio” a vedere il grande evento annunciato loro dagli angeli.
E vedono. Proprio come il
discepolo amato nel sepolcro: “vide e
credette”. Cosa vide il discepolo? Cosa videro i pastori? Videro qualcosa
che alla mente dell’uomo non può certo essere la prova dell’esistenza di Dio:
il discepolo vide il sepolcro vuoto con le bende e i teli sepolcrali in terra;
i pastori videro Maria, Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.
Videro e credettero!
Mettiamoci per un attimo nei
panni di Maria e di Giuseppe; loro sono in una posizione privilegiata,
soprattutto Maria, a loro l’angelo ha portato un annuncio e loro stessi, in
particolare Maria, essendone la protagonista principale, hanno sperimentato la
realtà di quelle parole. Ma ora? Ora si trovano tra le braccia un bambino
indifeso e incapace di fare qualsiasi cosa … eppure è Dio; ora si trovano tra le
braccia un bambino che ha bisogno di essere coccolato, cambiato, sfamato …
eppure è Dio; ora si troveranno a dover insegnare a questo bambino a camminare,
a parlare, a mangiare … eppure è Dio. Quante volte si saranno chiesti cosa
fare? Quale sarà l’insegnamento migliore da dare a quel bambino, quali scelte
prendere affinché possa crescere nel giusto modo? Come si fa ad insegnare
qualcosa a Colui che è l’inventore di tutto?
I pastori appena vedono
raccontano a Maria e Giuseppe ciò che gli angeli avevano riferito loro.
“Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori”
dice il testo. Quale è il nostro atteggiamento difronte a queste parole? Quale
è il nostro atteggiamento difronte alla Parola che viene a noi con tanta
umiltà?
Oggi è il giorno in cui Dio si
sporca della nostra umanità, è il giorno in cui la parola eterna si rende
udibile e visibile ad ogni uomo. Questa meravigliosa notizia deve spalancare il
nostro cuore di gioia. Non possiamo restare indifferenti a tanta meraviglia.
Ma tutto ciò è incomprensibile
alla mente colta dell’uomo del 20° secolo! Non ci sono prove, non è
sperimentabile … Sono le solite critiche che vengono portate avanti, anche da
tanti che si dicono cristiani e credono a modo loro. La grandezza di questo
bambino di cui oggi festeggiamo la nascita è la libertà. Nessuno è obbligato a
credergli ma tutti possiamo attingere alla sua misericordia, al suo Amore. Ciò
che ci chiede è la coerenza. Non possiamo essere cristiani solo il giorno di
Natale, non possiamo lasciarci coinvolgere dalla bontà misericordiosa di Dio
solo durante le feste natalizie. Questo bambino è venuto a dirci che se
vogliamo stare con lui dobbiamo convertirci, invertire la nostra rotta e come i
pastori dirigerci non verso i grandi palazzi della città ma verso una grotta in
un campo di pastori; dobbiamo dirigerci non verso le strade lastricate di
potere ma verso il sentiero in terra battuta che porta in una grotta; dobbiamo
dirigerci non verso le montagne di cibo sprecate ma verso l’umile mangiatoia al
riparo della grotta.
Che questo Natale possa portare a
voi e alle vostre famiglie una fede più vera e un’attenzione al bisognoso
sempre più frequente. Le opere di misericordia siano il frutto della nascita
del bambino Gesù nel nostro cuore. La gioia del Natale accompagni ogni giorno
di questo nuovo anno che ormai è alle porte.
Buon Natale
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