Nel deserto della vita l'incontro con l'Amore


9 dicembre 2018
II domenica Avvento – C
Bar 5,1-9 ; Sal 125(126) ; Fil 1,4-6.8-11 ; Lc 3,1-6
In questa seconda domenica di Avvento la Parola ci invita a riflettere sull’universalità della Salvezza.
Questa Parola che entra nella storia in un modo straordinariamente impensabile, arriverà a bussare alla porta di tutti quei poteri, civili e religiosi, che Luca nomina così minuziosamente all’inizio del vangelo proclamato.
È certamente una Parola che sconvolge i piani degli uomini, è certamente una parola che chiede un cambiamento radicale della vita, ma è una parola per tutti: “Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Dio entra nella storia degli uomini, di ogni uomo, perché vuole che tutti gli uomini tornino al Padre, non vuole che nemmeno uno dei suoi figli possa disperdersi.
Ecco allora l’immagine bellissima del deserto dove per non morire è necessario viaggiare insieme, in gruppo, come fratelli, è necessario sostenersi a vicenda sopportando e facendosi sopportare dagli altri. È il cammino della Chiesa! In questo deserto siamo chiamati a sperare che, terminato il lungo esodo di questa vita, ci sarà certamente una Terra promessa, una Gerusalemme rivestita “dello splendore della gloria” di Dio.
In questo cammino siamo chiamati a rivedere le nostre azioni, il nostro stile di vita, siamo chiamati ad imparare a vivere gli uni a contatto con gli altri. Come dice il profeta Isaia, e come è stato ripreso dall’evangelista Luca e dalla preghiera di Colletta che abbiamo pregato all’inizio della celebrazione, siamo chiamati a riempire burroni e a spianare monti e colline; siamo chiamati a colmare i vuoti lasciati dalle ineguaglianze e dalle ingiustizie e ad abbattere le montagne della presunzione e dell’egoismo. In altre parole, siamo chiamati a diventare come il deserto: terra (humus – homo – humilis).
La parola oggi ci sprona dunque all’umiltà. Giovanni Battista ha scelto di trascorrere la sua vita nel deserto, trasformandola nel segno inequivocabile di un cammino continuo, vòlto all’unica mèta della salvezza eterna, il cammino della nostra esistenza.
Proviamo a chiederci: dove stiamo andando? Con chi stiamo camminando? Quali pesi ci portiamo sulle spalle? Di cosa potremo farne a meno?

Signore Gesù la tua Parola è entrata nella vita di Giovanni Battista nel nulla assoluto del deserto per trasformarlo nel tutto della tua creazione; spalanca le nostre orecchie perché possiamo ascoltarti e apri i nostri cuori perché possano accoglierti.
Spirito Santo ogni giorno del nostro cammino ci metti accanto dei fratelli per percorrere un lungo o breve tratto di strada insieme. Questo nostro stare insieme possa essere libero dalle ingiustizie e dalle ineguaglianze che ci fanno percorrere fosse di morte ma sia libero anche dai monti dell’egoismo e della presunzione che ci fanno schiacciare i fratelli lasciandoci soli nel cammino.
Padre buono, la Speranza che ci attira nella tua casa non venga mai meno e il desiderio di incontrarti faccia a faccia stimoli il nostro cammino nei momenti in cui le tentazioni la fanno da padrona.
Amen.

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