Dio migrante con l'umanità ...


29 dicembre 2019
Santa Famiglia
Sir 3,3-7.14-17a ; Sal 127(128) ; Col 3,12-21 ; Mt 2,13-15.19-23

In questa prima domenica dopo il Natale di Gesù, Pasqua della settimana, festeggiamo la Santa Famiglia di Nazareth. Pensare a Maria, a Giuseppe e al loro piccolo Gesù, costretti a scappare lontano dalla loro patria, dalla loro famiglia, dai loro amici; abbandonare tutto, legami, possedimenti, sogni …
Non mi possono che venire in mente i tanti profughi che ogni giorno scappano dalla loro terra per i più svariati motivi!
Potremmo dire che all’interno della grande massa di migranti che nella storia (non solo da qualche decennio ma da sempre) si sposta per cercare vita migliore … c’è anche la famiglia di Nazareth.
Il vangelo di Matteo mette in evidenza la figura di Giuseppe; poteva benissimo gettare la spugna, dopotutto quel bambino non era il suo e … va bene aprire la casa ma mettersi addirittura il pericolo …
Invece di nuovo Giuseppe il Giusto si prende cura della donna che ama e del suo bambino.
È il realizzarsi di tutti gli insegnamenti sulla famiglia che la Sacra Scrittura ha messo nelle mani a Giuseppe, ma anche di quelli che verranno scritti negli anni successivi! Il rispetto reciproco tra i componenti della famiglia, l’attenzione a porre l’altro davanti a sé, l’essere disposti a perderci pur di sostenere le fatiche dell’altro!
È l’amore che manda avanti la famiglia; quando l’Amore viene meno la famiglia si sgretola.
Nella famiglia di Nazareth c’è una componente molto significativa: quel messaggero del Signore che illumina i dubbi di Giuseppe! Non possiamo tenere Dio fuori dalle mura domestiche! È lui che fa da collante tra moglie e marito e tra genitori e figli. È l’Amore che sostiene ogni azione, ogni pensiero, ogni scelta!
Cristo è l’unico modello di questo amore. Ecco come possiamo spiegare la sottomissione della moglie al marito: solo se il marito la ama come Cristo ha amato la chiesa (Efesini 5,25), cioè fino a dare la vita per lei! Non si tratta dunque di una sottomissione che schiavizza ma che libera, libera nell’Amore. Oggi, nel nostro mondo non più patriarcale, penso che potremmo davvero leggere questo insegnamento in entrambi i sensi. Dunque, se un coniuge non è disposto a dare la vita per l’altro coniuge … la famiglia si sgretola; se un coniuge non è disposto a sottomettersi all’altro coniuge … la famiglia si sgretola. Però due galli in un pollaio non possono starci quindi oggi i coniugi devono discernere istante dopo istante chi dei due deve prendere le redini della situazione che stanno vivendo; a volte l’uno dominerà l’altra e a volte l’altra dominerà il primo. Tutto questo è possibile se l’Amore vissuto è a immagine dell’Amore di Cristo. Tutto questo poi si riverserà sui figli che, al loro volta, non potranno che vivere di quell’amore restituendolo a modo loro.
Preghiamo in questa giornata per tutte le famiglie in cui l’amore è venuto meno, per quelle in cui il proprio “io” ha preso il sopravvento sul “tu”, per quelle in cui il Signore non riesce neppure a poggiare la propria ombra benedicente perché indesiderato.
Amen

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