La Carità

21 dicembre 2017
Ct 2,8-14 ; Sal 32(33) ; Lc 1,39-45

Siamo ormai agli sgoccioli di questo periodo di preparazione al Natale, è abbastanza ricorrente imbattersi in penitenti che con un po' di tristezza nel cuore confidano di non essersi ancora accorti di essere in avvento, di non aver fatto ancora nulla per preparasi al Natale.
Questi tre giorni di preparazione immediata possono essere un ottimo tempo di recupero. Lasciamoci guidare dalla Parola, lasciamoci accompagnare verso il mistero che ancora una volta ha deciso di entrare nella storia dell'umanità.

“A cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?”.
È la domanda che senza pudore Elisabetta ha rivolto alla cugina Maria. Perché questa visita?
“Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa”.
Il movimento veloce, oserei dire urgente di Maria è frutto di qualcosa che è avvenuto in lei. Maria ha appena ricevuto la visita dell'angelo Gabriele, lo abbiamo sentito ieri e lo risentiremo e mediteremo nella messa di domenica. Maria ha appena accolto nel suo grembo il frutto dell'Amore di Dio per l'umanità. Non può restare ferma, dentro di lei c'è una forza capace di superare tutte le montagne, una forza capace di scuotere tutto ciò che incontra nel cammino. Maria è appena diventata madre del suo creatore e corre verso la vita nuova.
È il linguaggio dell'Amore: “Alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!”.
L'amore non lo si può tenere racchiuso nei confini di un paesino sconosciuto, l'Amore ha bisogno di urlare la sua presenza nel mondo.
Chi ama non ha vergogna di farsi vedere con il suo amato, chi ama desidera che tutto il mondo sappia che l'Amore sta di nuovo trionfando.
Prova a pensare a come vivi la tua fede, è l'Amore della tua vita quello che stai attendendo in questi giorni? Quel bambino che tra qualche giorno nascerà nelle nostre case, tra le nostre strade, è l'amore della tua vita?
Come poter verificare questo? Impariamolo dal Vangelo! Il piccolo Giovanni, nel grembo della madre ha iniziato a danzare di gioia non appena Maria si è avvicinata ad Elisabetta. L'amato del Cantico dei cantici pare una gazzella per i salti e i balzi che compie andando verso l'amata. Quando incontri il Cristo cosa si muove dentro di te? In questo momento, ogni volta che celebri l'eucarestia il tuo cuore danza di gioia? Oppure subisce quest'incontro?
La nostra fede deve parlare il linguaggio dell'Amore che si manifesta nella Carità reciproca. Maria riempita dell'Amore di Dio non può stare chiusa in casa sua e si muove verso colei che certamente ha bisogno del suo sostegno. Tu quale direzione prendi dopo aver incontrato Dio, dopo esserti fatto riempire di Lui?
Cosa smuove Elisabetta e il suo bambino dalla quotidianità? La voce e quindi il volto della testimone. Maria è portatrice di Gesù e la sua voce ed il suo volto trasmettono questa presenza. Una voce ed un volto che donano serenità e pace al mondo che li accoglie. Tu, hai accolto questo volto e questa voce? Tu, sei portatore di questo volto e di questa voce? Chi ti vede incontra la Gioia di Dio? Chi ti sente ascolta la Parola creatrice del Padre?
Un compito non semplice quello che Dio ci chiede ma un compito fondamentale per ridare Speranza al mondo; e solo Dio sa quanta sete di Speranza oggi ha il nostro mondo!
Vieni Signore Gesù nel mio cuore. Riempimi di Te perché possa sussultare di gioia. Possa la mia esistenza essere portatrice di gioia e di Speranza, portatrice di quell'Amore che solo tu sai infondere nel cuore delle tue creature.
Vieni Signore Gesù inebriami di Te, rendimi testimone gioioso della tua presenza.
Amen

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