Profeti veri dell'oggi
10 dicembre 2017
II domenica di Avvento – B
Is
40,1-5.9-11 ; Sal 84(85) ; 2Pt 3,8-14 ; Mc 1,1-8
In questa 2^ domenica di Avvento, Pasqua della settimana, la Parola
di Dio ci regala la figura di Giovanni il Battista. Un uomo
straordinario, che segna il passaggio dall'Antico al Nuovo
Testamento. Un uomo che è insieme profeta e apostolo, ultimo dei
profeti ma primo degli apostoli. Un uomo inquietante ed assieme
affascinante.
Cosa lo rende straordinario? Perché una grande schiera di persone va
da lui? Giovanni è nel deserto e in questo luogo lontano dal mondo
predica, urla al mondo la venuta di Dio. Ma perché nel deserto, non
sarebbe più logico andare nella piazza di una grande città per far
sentire la tua voce, per cercare di trasmettere a più persone il tuo
messaggio? Eppure Giovanni va nel deserto e ciò che più colpisce è
che da “tutta la regione della Galilea e tutti gli abitanti di
Gerusalemme” accorrono per sentirlo!
Giovanni ha un segreto: è vero! Ciò che predica lo vive. Predica la
conversione e l'allontanamento da ogni forma di vita mondana e vive
nel deserto cibandosi e vestendosi di ciò che trova nel suo cammino.
Io penso che nella nostra società, dove uno per essere qualcuno deve
aver un audience superiore a tanti altri, la figura di Giovanni ci fa
un po' specie.
Proviamo ad entrare un po' più nelle profondità del testo.
Dobbiamo iniziare dalla prima lettura, dopotutto anche in Vangelo di
Marco, di cui oggi abbiamo proclamato l'inizio, prende proprio spunto
dal profeta Isaia per dare il via al suo messaggio.
Isaia in un tempo in cui il popolo vive la lontananza dalla propria
terra (l'esilio), lancia un grido di speranza: “Consolate,
consolate il mio popolo”. Il profeta parla a nome di un Dio che
vuole sostenere le difficoltà del popolo prescelto. Ma come puoi
dire che Dio ti è vicino ad un popolo che non può più vedere la
sua terra, non può più frequentare il suo tempio, non può più
adorare il suo Dio? Eppure il coraggio dei profeti ha donato speranza
a questo popolo.
Giovanni Battista fa lo stesso. Giovanni sa che il Messia sta per
arrivare e “grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri”.
L'uomo di ogni epoca storica traccia linee storte nel libro della
vita dei popoli eppure Dio, con i suoi tempi, riesce a scriverci
sopra splendidi romanzi.
Anche noi stiamo vivendo tempi
difficili. Difficili perché l'egoismo di pochi uomini prevarica
sulla povertà di interi popoli. Difficili perché l'egoismo di
alcuni estremisti provoca terrore tra coloro che vogliono adorare
pacificamente il
proprio
Dio. Difficili perché pare che lo sport principale dell'uomo
contemporaneo sia contemplare beato il proprio ombelico lasciando
che popoli interi muoiano nell'indigenza.
Difficile perché per
garantire tutte le comodità a pochi stiamo lasciando morire il
pianeta. In tutto questo noi
credenti continuiamo a dire assieme a Pietro che “aspettiamo
nuovi cieli e una nuova terra, nei quali abita la giustizia”.
O per lo meno a parole lo diciamo.
Oggi siamo noi i profeti di questo
secolo, noi che oggi siamo qui in chiesa adorando il Dio crocifisso,
noi che ci mescoliamo facilmente nelle folle che riempiono
supermercati, piazze e bar, noi che con troppa facilità diamo per
scontato tutto ciò che riguarda la fede.
Questa seconda domenica di Avvento
ci sprona ad essere testimoni sempre
più veri del messaggio di
Speranza che a Parole professiamo. Quel Natale che attendiamo deve
essere veramente un Natale ricco di speranza; quei gesti di carità,
che coll'avvicinarsi del 25 dicembre sembra prendano il sopravvento
in tanti cuori comunemente pervasi dall'egoismo, devono diventare
movimenti ordinari dell'Amore ricevuto e donato.
Giovanni Battista, donaci il
coraggio di guardare il mondo con gli occhi della fede. Aiutaci a
gridare al mondo la Speranza di un mondo nuovo, quella speranza che
viene solo dall'Amore di colui che ha dato la sua stessa vita per la
salvezza di tutti gli uomini. Insegnaci a vivere ciò che
professiamo. Fa che la nostra vita, come la tua, sia segno visibile
che la buona notizia di Gesù Cristo ha qualcosa da dire anche
all'uomo di oggi.
Amen
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