La preghiera

22 dicembre 2017
1Sam 1,24-28 ; 1Sam 2,1.4-8 ; Lc 1,46-55

Le letture di quest'oggi ci spronano a verificare quanta fiducia abbiamo in Dio.
Abbiamo sentito la preghiera di Anna che offre a Dio quel suo figlio tanto desiderato, tanto richiesto a Dio ed ora che finalmente Dio ha esaudito la sua preghiera … ecco che Anna è pronta a ridonarlo a Colui che glielo ha donato. Come è possibile? Come può una mamma privarsi del proprio figlio?
Anna non è l'unica. Ricordate Abramo con Isacco? Ma senza andare tanto lontano nel tempo conosciamo tutti una certa Maria di Nazaret che, nonostante tutte le paure ha sofferto in silenzio sotto la croce l'offrirsi del Figlio suo.
Ma come è possibile una preghiera tale?
Ingrediente fondamentale è proprio la fiducia.
Dopo aver chiesto a Dio tutto quanto ci sembrava legittimo domandare (e su questo siamo tutti gran bravi!) cosa dobbiamo fare? Accogliere il dono tanto richiesto. Certamente! Ma come faccio a sapere di averlo accolto dignitosamente questo dono? Se sono capace di non impossessarmene!
Non semplice in un mondo dove ciò che è mio gli altri non possono neppure pensare di averlo, figuriamoci chiederlo in prestito! E se poi me lo rompesse? E se poi non me lo restituisse più?
Viviamo in un mondo tanto egoistico che … pensare ad una logica di non possesso delle cose donate è quasi un utopia.
Il Signore ci dona un sacco di abilità, di situazioni, di amicizie, di beni necessari … di questo dobbiamo essere riconoscenti ma … sono solo miei? Il mondo è solo mio? La mia vita è solo mia? L'aria che respiro è solo mia? … I miei figli sono solo miei? Se cadiamo in questa logica del possesso egoistico destiniamo il mondo con tutto quello che contiene, e quindi anche noi stessi, all'autodistruzione.
Il card. Martini, spiegando l'offertorio ai bambini della prima comunione un giorno chiese: Se tuo papà ti rovesciasse davanti ai piedi un sacco grande grande pieno di caramelle, tu cosa faresti? Ed un bambino rispose: Ne prenderei una dal mucchio e la darei al papà dicendogli grazie!
Interessante!
Maria ha saputo riconoscere la grandezza della presenza di Dio in tutta la storia dell'umanità. Il canto del Magnificat che tutti conosciamo è un inno a questa presenza. Pregarlo e meditarlo ci aiuta a vivere nel dono gratuito di Dio, ci aiuta a riconoscere la bellezza di quanto si svolge attorno a me, ci aiuta a riconoscere la grandezza di un Dio che sa scrivere meravigliosi poemi sulle righe storte della storia creata dagli uomini. “Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati a rimandato i ricchi a mani vuote!”.
Chi sono io per voler trattenere solo per me quanto Dio ha messo sul mio cammino? Ciò che è ottimo per la mia crescita lo è anche per il cammino di altri.
La Parola oggi ci mostra come la preghiera più vera è quella di riconoscenza. La preghiera che nasce dal riconoscere quanto Dio ci mette sulla strada ogni giorno, consapevole che anche le fatiche che posso sperimentare altro non sono che allenamenti calibrati sulle mie forze. Come dice San Paolo ai Corinzi: “Nessuna tentazione, superiore alle forze umane, vi ha sorpresi; Dio infatti è degno di fede e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze ma, insieme con la tentazione, vi darà anche il modo di uscirne per poterla sostenere” (1Cor 10,1).
Con questa certezza nel cuore ci avviciniamo ad accogliere il Signore Gesù. È un grande dono che Dio pone nelle nostre mani in risposta a tutte le nostre invocazioni elevate per chiedere la nostra salvezza. Accogliamolo con gioia, accogliamolo e portiamolo nel mondo perché ogni uomo possa fare l'esperienza dell'amore donato e offerto per tutti.
Signore Gesù, vieni nella nostra storia, riempi di te la mia vita. Fa che ogni giorno possa riconoscere le meraviglie che compi su tutti noi e così che possa innalzare con Maria il mio Magnificat. Aiutami a non essere geloso delle grandi cose che ogni giorno compi per me, per noi, per l'umanità. Donami un cuore libero che sappia offrire al mondo il tuo Amore. La mia esistenza diventi così un inno di lode a Te, Amore incarnato.
Amen

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