Lettera di Dio agli uomini

25 dicembre 2017
Natale del Signore

Caro figlio, in questi giorni la mia cassetta della posta è intasata da migliaia di lettere, certamente tra queste c'è anche la tua. Ti starai chiedendo come sia possibile visto che non hai scritto nulla. Prova a pensare quante cose hai voluto dirmi in questi giorni, mesi, anni, anche se non le hai scritte sono arrivate tutte al mio cuore! Anche se non ti ho risposto le ho prese tutte seriamente in carico e se non ho fatto nulla per realizzare i tuoi desideri … credimi, l'ho fatto perché ti Amo.
Stavo dicendo … ho ricevuto tante lettere in questi giorni, con tanti desideri, dai più estrosi ai più delicati, ma la cosa che più mi lascia stupito ogni volta è che, tra le righe della maggior parte di queste lettere, posso leggere un cuore spento, un cuore che non è più capace di Sperare, un cuore incapace di Amare, un cuore che non sa più guardare il mondo con gli occhi dell'innocenza. Allora ho pensato e mi sono accorto di una cosa strana: è soltanto in questo periodo dell'anno che mi arrivano così tante lettere, durante tutti gli altri 11 mesi che fine fanno questi miei figli? Allora ho capito: non sono le tante cose che possono dare gioia, non sono la salute, il denaro o il cibo a dare gioia, benché capiamoci, lo so bene che per voi uomini sono cose importanti, alcune di queste anche vitali, ma c'è una cosa che voi uomini fate fatica a vedere e senza la quale tutte queste cose non possono aiutarti in nessun modo.
Un cuore freddo, uno spirito ammuffito, gli occhi spenti, sono tutti sintomi della mancanza di Amore. Ma non di quell'amore che credete di potervi dare gli uni gli altri quando vi scambiate regali, quando vi fate favori, quando … vi concedete l'uno all'altro, quando vi guardate negli occhi e vi dite “ti amo”, quando … sono tante le occasioni in cui credete di amarvi! L'amore di cui parlo è la mia stessa vita. Tante volte, cari figli, vi rivolgete a me implorando la mia presenza nella vostra vita. Ma provate a fermarvi un attimo e a pensare quante volte ho messo lo zampino nelle vostre giornate per raddrizzare certi tiri che … mamma mia dove sarebbe andato il pallone! Eppure non ve ne siete accorti. Certo date la colpa a me quando capitano delle catastrofi naturali, date la colpa a me quando ci sono stragi di innocenti, date la colpa a me quando l'inquinamento non lascia respirare … ma quando si ripete il miracolo della nascita di un bambino, o quando una foresta intera cresce senza fare rumore, o quando la scintilla dell'amore nasce nei cuori di due innamorati, o quando uno scienziato scopre il modo di curare una malattia, o quando l'acqua d'agosto rinfresca il giorno, o quando la neve imbianca le montagne, o quando il freddo crea uno specchio di ghiaccio sul lago, o quando … ogni giorno sorge il sole … non pretendo continuamente dei grazie ma semplicemente che qualcuno si accorga di queste meraviglie.
Duemila anni fa sono entrato in punta di piedi nel mondo, per cercare di portare Amore sulla terra.
Maria e Giuseppe, due persone splendide e semplici mi hanno accolto a braccia aperte nella loro casa, ma immediatamente ho fatto i conti con il rifiuto: gli albergatori mi hanno chiuso la porta in faccia e il re ha cercato di uccidermi, ahimè la sua cattiveria l'ha portato a fare una immensa strage, sono così dovuto scappare immediatamente all'estero. Sono nato migrante e fortunatamente ho incontrato i pastori, persone semplici ma vere che mi hanno dato ospitalità. Ho così potuto nascere scaldato da un bue e da un asinello con attorno tanti amici con un cuore grande che mi facevano festa.
Ma la mia storia non finisce qua e tu sicuramente già la conosci.
Ma non termina neppure sulla croce o nel sepolcro o con la pentecoste nel cenacolo. La mia storia continua nel mondo anche oggi. Io sono vivo accanto a te, figlio mio, e ogni giorno faccio i conti con la tua volontà che tenta di contrastare le mie scelte educative. Cerco di pormi come luce sul tuo cammino, ma il più delle volte tu preferisci fare le cose di nascosto, nel buio della notte. Allora vengo a cercarti, allora trascorro intere notti senza chiudere gli occhi perché tu non sei ancora tornato a casa. Ti aspetto scrutando l'orizzonte nella speranza di vederti. Questa è la differenza tra me e te: io non smetto mai di Sperare e sperando continuo ad Amarti certo che prima o poi voltandoti indietro tu possa incontrare il mio sguardo e ricrederti per le scelte che hai compiuto. Non posso impedirti di fare le tue scelte, devi comprendere da solo quale è la via dell'Amore, la via che ti riporta a casa, la via che ti riporta tra le mie braccia.
Ti aspetto caro figlio.
In questo giorno un po' magico, che è la festa in cui ricordi la mia nascita nel mondo, sto alla finestra e scruto ancora l'orizzonte, spero che tu senta un po' di nostalgia di casa, spero tu possa tornare sui tuoi passi, spero tu possa ricominciare a Sperare perché tu possa aver scoperto di essere Amato da sempre.
Con affetto paterno e materno
Dio

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