La fede grande dono di Dio
At
16,11-15 ; Sal 149 ; Mt 16,13-23
“Beato
tu, Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te lo
hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli”.
In
questi giorni vogliamo parlare di fede. Non si tratta di una cosa
semplice. È qualcosa che non possediamo ma che possiamo elemosinare
ogni giorno. La fede non è nostra ma è anzitutto di Dio che ce la
dona instancabilmente.
Parlare
di fede significa anzitutto parlare di fiducia e dire fiducia
significa fare riferimento ad un rapporto. Ecco quindi il primo
pensiero: quale è il mio rapporto con Dio?
È
necessario instaurare con Lui un rapporto di reciproco Amore. È
necessario fidarsi ciecamente di Lui anche a costo di fare brutte
figure. Di esempi ne abbiamo tanti a partire da Abramo che ha mollato
tutto ciò che aveva di certo per incamminarsi verso un luogo
sconosciuto, le indicazioni gli sono arrivate strada facendo. Ma
pensiamo anche a Pietro che , mollata ogni cosa nella barca si è
messo a seguire Gesù. La fede porta a fare questi salti nel buio.
Quando
noi amiamo una persona sappiamo fidarsi ciecamente di lei, se ci
chiede di fare qualcosa che non riusciamo a comprendere, ci fidiamo e
ci mettiamo nelle sue mani. È ciò che ci chiede Dio: Fidati di me e
vedrai cosa succederà.
E
cosa succederà? Che il tuo cuore si aprirà e che tutto ciò che non
riesci a comprendere acquisterà un po' più di luce e i misteri del
cosmo e di Dio diventeranno sempre meno misteri e sempre più doni.
Guardiamo
cosa è successo a Pietro. A Cesarea di Filippo fa la sua professione
di fede più grande: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
Cosa voleva dire? Non lo sapeva neppure lui. La fede in Gesù lo ha
portato a manifestare una grande realtà che neppure lui riusciva a
comprendere. Prova di questa incomprensione ne sono le sue figuracce
che ne sono seguite, a partire dal rimprovero fatto a Gesù dopo
l'annuncio della sua passione fino al tradimento il giorno del
fatidico processo. Eppure la fiducia di Pietro lo ha portato a
superare ogni ostacolo e a proseguire il suo viaggio con il Maestro.
Nella
prima lettura abbiamo ascoltato la testimonianza di Lidia. Si è
lasciata trasportare nell'ascolto delle parole degli apostoli e …
“il Signore le apri il cuore per aderire alle parole di Paolo”. È
il Signore che ci plasma e prosegue così la sua opera creatrice.
Ma
io mi lascio plasmare da Lui? Mi metto fiducioso nelle sue mani? Di
fronte agli ostacoli che la vita mi propone, su chi faccio conto?
Sulle mie forze? Su quelle degli uomini? O su Dio?
Signore
Gesù non è facile iniziare una relazione di fiducia. Non è facile
fidarsi degli uomini che vediamo e con i quali possiamo scambiare due
parole, figuriamoci con te che non sei percepibile hai nostri sensi.
Eppure
insistendo nello stare con Te, anche contro i desideri e la
razionalità degli eventi, ho scoperto che i sensi dell'uomo non si
possono delimitare ai 5 sensi del corpo. Tutti noi abbiamo un grande
organo, il cuore, che ha delle grandissime capacità sensoriali. Solo
nel cuore possiamo fare esperienza del tuo Amore, della tua fiducia.
Donaci
Signore il coraggio di ascoltare il cuore. Donaci il coraggio di
andare oltre i sensi della carne. Donaci il coraggio di aprire il
nostro piccolo cuore di pietra al grande dono della fede che
abbondante mi raggiunge. Trasforma questo misero cuore in un cuore di
carne ripieno di Amore, del Tuo Amore.
Amen
Commenti
Posta un commento